lunedì 26 aprile 2021
Zaia: i contagiati sono due cittadini indiani di Bassano, padre e figlia. Vaccini, la Ue fa causa ad AstraZeneca per non avere rispettato le consegne
8.444 contagi e 301 morti. Variante indiana in Veneto
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Crollo dei nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore in Italia, ma a fronte dei pochi test effettuati, come sempre accade la domenica. Sono 8.444 i nuovi contagi, secondo quanto comunicato dal ministero della Salute (ieri erano 13.158). I tamponi sono 145.819, il tasso di positività è al 5,8%. I decessi sono 301 (ieri erano 217). In terapia intensiva ci sono 2.849 persone (-13), di cui 132 sono ingressi: ieri erano 114, dunque sono in aumento i nuovi ricoveri in rianimazione. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 20.635 persone (-27).

In totale i casi dall'inizio dell'epidemia i casi sono 3.971.114, i morti 119.539. Gli attualmente positivi sono invece 452.812 (8.400 in meno rispetto a ieri) mentre i guariti e dimessi sono 3.398.763, con un incremento di 16.539.

La regione con più nuovi contagiati è la Campania (1.282), seguita dalla Sicilia (1.069), dal Lazio (964), dall'Emilia Romagna (936) e dalla Lombardia (872).

Zaia: due casi di variante indiana in Veneto

E' stata individuata anche in Veneto la variante indiana del Coronavirus. Lo ha reso noto il presidente regionale Luca Zaia. "Si tratta - ha detto - di due cittadini indiani di Bassano, padre e figlia, con la variante indiana. Le varianti ormai sono migliaia, e prima o poi arrivano tutte. Affrontiamo giorno dopo giorno questi aspetti, e andiamo avanti".

La Ue fa causa ad AstraZeneca

"La Commissione europea ha avviato venerdì scorso, a nome suo e a nome dei 27 Stati membri, un'azione legale contro AstraZeneca per non aver rispettato il contratto per la fornitura dei vaccini". Lo ha reso noto il portavoce della Commissione. Voci su una possibile azione legale erano circolate fin da giovedì scorso.

La ragione dell'azione legale "è la violazione del contratto preliminare di acquisto" in quanto "i termini del contratto non sono stati
rispettati e l'azienda non ha avanzato una strategia affidabile per assicurare la tempestiva fornitura delle dosi", ha precisato Stefan de Keersmaecker, portavoce della Commissione europea. "Quel che è importante per noi è garantire la rapida consegna di un numero sufficiente di dosi a cui hanno diritto i cittadini europei e che sono state promesse sulla base del contratto" ha detto il portavoce.

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