giovedì 1 ottobre 2020
L'imminente stagione influenzale sarà resa più complicata dalla pandemia. Sarà fondamentale raggiungere coperture vaccinali più ampie rispetto agli ultimi anni, in particolare nei bambini
I bambini sono i più colpiti dall'influenza stagionale, mentre spesso contraggono il Covid in maniera lieve

I bambini sono i più colpiti dall'influenza stagionale, mentre spesso contraggono il Covid in maniera lieve - Ansa

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Mediamente, le sindromi simil-influenzali colpiscono ogni anno il 9% della popolazione italiana, con una mortalità stimata intorno agli 8.000 casi all’anno (dati Influnet - ISS). La prossima stagione influenzale sarà resa più complicata dalla contemporanea circolazione del virus dell’influenza e del SARS-CoV-2, con un impatto potenzialmente molto grave per il servizio sanitario e la sanità pubblica in generale. È necessario quindi pensare fin da ora a strategie che possano limitare il più possibile questo impatto. La strategia più rilevante e da applicare in prima istanza è quella della prevenzione.

È noto che il virus influenzale e il SARS-CoV-2 condividono molte caratteristiche, in primis la via di trasmissione aerea. Le evidenze hanno dimostrato che i dispositivi di protezione individuale (i.e. mascherine facciali) sono altamente efficaci nel ridurre la trasmissione, e quindi le conseguenze, di entrambi i virus, compresa la mortalità ad essi associata. Oltre ai dispositivi di protezione, tra le altre misure di prevenzione, potrebbero rendersi necessari nuovi lockdown, al fine di ridurre i contatti interpersonali e rallentare la crescita esponenziale dei nuovi casi. Tra le misure preventive vi è anche la vaccinazione. Sappiamo che sono numerosissimi i vaccini contro il SARS-CoV-2 attualmente in fase di sperimentazione più o meno avanzata, ma nessuno di essi sarà presumibilmente disponibile prima del 2021.

Il vaccino antinfluenzale è invece sempre disponibile prima di ogni stagione invernale, ma finora la percentuale di popolazione vaccinata non è mai stata ottimale, nemmeno fra le categorie per le quali è fortemente raccomandato (anziani, individui affetti da patologie croniche, operatori sanitari). Fondamentale sarà raggiungere coperture più elevate degli anni precedenti ed estendere la raccomandazione a tutta la popolazione, in particolare nei bambini. Questi ultimi infatti appaiono colpiti per la maggior parte in maniera lieve dal Covid-19, ma sono tra i più colpiti dalle sindromi simil-influenzali e di conseguenza tra coloro che maggiormente trasmettono e diffondono il virus (basti pensare al contatto coi nonni). Per quanto riguarda il trattamento, è noto che ciò che rende particolarmente rischiosa l’influenza sono le sue complicanze, causa di numerose ospedalizzazioni.

Per il Covid 19, conosciamo farmaci efficaci, quali il remdesivir, ma ci sono ancora molti aspetti da approfondire e terapie tuttora in fase di studio. In conclusione, la situazione attuale della pandemia in Italia ci suggerisce che, in vista della prossima circolazione del virus influenzale, sarà estremamente importante puntare su larga scala sulle due misure di prevenzione di dimostrata efficacia attualmente disponibili: la vaccinazione antinfluenzale e l’utilizzo corretto ed esteso a tutti delle mascherine. Soltanto in questo modo potremo affrontare i prossimi mesi in sicurezza ed evitare il sovraccarico del servizio sanitario nazionale, per garantire l’assistenza adeguata a ogni cittadino e soprattutto prevenire la diffusione dei due virus e delle loro pericolose conseguenze.





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