venerdì 2 aprile 2021
Brusaferro: "I ricoveri sono ancora in crescita e destano preoccupazione i dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive"
Ll nuovo centro vaccinale nella fagianeria del Real Bosco di Capodimonte, Napoli

Ll nuovo centro vaccinale nella fagianeria del Real Bosco di Capodimonte, Napoli - Fotogramma

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Sono 21.932 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 23.649. Sono invece 481 le vittime in un giorno (ieri 501).

A quota 331.154 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 356.085, quindi 25 mila in più. Il tasso di positività è del 6,6%, uguale a ieri.

Sono 3.704 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 23 più di ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite - tornano a salire dopo tre giorni di calo -, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, sono 232 (244 ieri). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.704 persone, in calo di 245 unità rispetto a ieri.

"I ricoveri sono ancora in crescita e destano preoccupazione i dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive. Ma l'andamento delle vaccinazioni sta rapidamente crescendo". Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

Nel Lazio aumentano i casi e i decessi, i ricoveri e le terapie intensive: oggi si registrano 1.918 casi positivi (+80), 43 decessi (+10) e +1.782 guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 12% (5% se consideriamo anche gli antigenici) I casi a Roma città sono a quota mille. L'Rt si conferma a 0.98: la classificazione complessiva del rischio moderata ad alta probabilità di progressione. L'incidenza è di 207 casi per 100 mila abitanti. ""Per le festività di Pasqua nessuna concessione al virus, mantenere alta l'attenzione", dice l'assessore Alessio D'Amato.

Sono 3 i decessi per Covid in Trentino dove aumentano malati in rianimazione. Lo ha comunicato il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti. "Come anticipato ieri abbiamo un Rt in calo rispetto alla settimana scorsa, attorno allo 0,8, mentre l'incidenza è sotto i 250 ogni 100.000 abitanti, siamo attorno a 220", ha detto Fugatti. "Un indicatore critico è ancora quello delle terapie intensive", ha aggiunto. In rianimazione infatti ci sono 51 persone, 4 in più di ieri, i nuovi ricoveri in ospedale sono 17 e le dimissioni 23. I positivi sono in tutto 114: 61 individuati attraverso 1.478 tamponi molecolari e 53 con gli antigenici rapidi (908 quelli eseguiti). L'indice di positività è pari al 4,8%.

Va meglio in Lombardia dove, con 57.421 tamponi effettuati, è di 3.941 il numero di casi positivi registrati. Ma continuano a diminuire i ricoverati: sono 857 in terapia intensiva (-3) e 6.703 negli altri reparti (-120). Sempre alti i decessi: 97.

Lieve calo dei pazienti ricoverati con Covid-19 in Emilia-Romagna mentre i nuovi contagi sono ancora sopra quota 1.800. I decessi di oggi sono 56, che portano il totale delle vittime da inizio pandemia sopra i 12mila. Le vaccinazioni proseguiranno anche a Pasqua e Pasquetta. Il bollettino della Regione evidenzia 1.830 casi di coronavirus su un totale di 30.248 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Età media 44 anni. La maggior parte dei casi giornalieri a Modena (343) e Bologna (300 più 40 del circondario imolese). A seguire: Parma (276), Ferrara (215), Ravenna (177), Reggio Emilia (158), Forlì (102), Rimini (101), Cesena (79), Piacenza (39). I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 371 (-10 rispetto a ieri), 3.299 quelli negli altri reparti Covid (-36). I casi attivi ad oggi sono 73.249 (+900 rispetto a ieri), il 95% in isolamento a casa.

Resta stabile, in Campania, la curva dei contagi. Secondo i dati dell'Unità di crisi della Regione Campania, nelle ultime 24 ore i casi positivi sono 2057 (722 sintomatici) su 18.513 tamponi molecolari esaminati. Ieri il tasso di incidenza era 11,55% oggi è pari all'11,11%. 57 i decessi - ;26 deceduti nelle ultime 48 ore, 31 deceduti in precedenza ma registrati ieri - e 2.979 le persone guarite. Cala anche se di poco l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, ieri 160 posti ed oggi 155. E cala anche l'occupazione dei posti letto in degenza : ieri 1586 mentre oggi 1558.

Oggi in Friuli Venezia Giulia su un totale di 10.227 test effettuati sono state riscontrate 513 positività al Covid: 362 da 7.279 tamponi molecolari con una percentuale di positività del 4,97%; 151 da 2.948 test rapidi antigenici (5,12%). I decessi registrati sono 14, ai quali si aggiungono due morti avvenute il 23 e il 24 marzo; i ricoveri nelle terapie intensive rimangono stabili a 81, mentre quelli in altri reparti decrescono a 634 (-18). Lo comunica il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.

Resta difficile la situazione in Puglia. Oggi, su 14.031 test analizzati, sono stati registrati 2.044 casi positivi per una incidenza del 14,6% (ieri era del 17,8%, con il record di contagi di 2.369 nuovi casi). Sono stati, inoltre, registrati 25 decessi (ieri 36). Oggi i ricoveri salgono a quota 2.142 (27 in più di ieri). I casi positivi sono stati registrati 776 in provincia di Bari, 137 in provincia di Brindisi, 194 nella provincia BAT, 336 in provincia di Foggia, 217 in provincia di Lecce, 415 in provincia di Taranto, 3 casi di residenti fuori regione, 34 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti. I decessi sono 13 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto.

Aumentano i nuovi positivi in Abruzzo. Sono 424 i casi di coronavirus accertati nelle ultime 24 ore. Si tratta del dato più alto delle ultime due settimane, dopo i numeri in calo registrati nei giorni scorsi. Tanti, però, i tamponi molecolari analizzati: 6.097. È risultato positivo il 6,95% dei campioni. Si registrano sei decessi: il bilancio delle vittime sale a 2.151. I nuovi positivi hanno età compresa tra 8 mesi e 94 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 91.

L'appello dei medici fiorentini​

"Stiamo camminando su una passerella sempre più instabile e sottile. Abbiamo alle spalle oltre 5mila decessi solo in Toscana, scene drammatiche mostrate ogni giorno dai notiziari. Eppure, assistiamo ancora a una leggerezza disarmante in troppe, troppe persone. Serve ritrovare quella responsabilità che ci premiò la scorsa primavera. Negli ospedali abbiamo gli stessi pazienti della seconda ondata a novembre, c'è un dolore dilagante che una società civile non può accettare". Così Pietro Dattolo, presidente dell'ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze commenta la situazione sanitaria nel capoluogo toscano.

"Comprendiamo la stanchezza delle persone, costrette a sacrifici economici e distanze sociali da più d un anno - aggiunge -. Mai ce lo saremmo aspettati ed è chiaro che abituarsi a una condizione del genere è pressoché impossibile. Non possiamo però ignorare quello che accade a pochi metri da noi: migliaia di persone chiuse nelle proprie camere a lottare con la malattia del Covid, i reparti d'ospedale al limite".

Dattolo spiega poi che "l'età media si sta abbassando, dobbiamo salvare anche vite giovani. Entrare in una terapia intensiva non è come fare una visita di controllo in ambulatorio, significa aver perso il più delle volte la capacità di respirare in autonomia. Vuol dire, in caso di salvezza, riabilitazione e cure postume. Se il Covid continua a colpire con tanta ferocia, vuol dire che troppe persone hanno smesso di seguire le regole. I vaccini ancora sono pochi e l'immunità è lontana. Questo non è il momento di trovare scappatoie, ma coscienza".



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