venerdì 8 luglio 2022
Aumentano ancora i ricoveri sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari. Boom settimanale con 1071 nuovi casi ogni 100.000 abitanti dall'1 al 7 luglio rispetto a 763 della settimana precedente
Fila per i tamponi a Milano

Fila per i tamponi a Milano - Ansa

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Aumentano ancora i ricoveri per Covid-19, sia in terapia intensiva, sia nei reparti ordinari. Boom dell'incidenza settimanale a livello nazionale con 1071 casi ogni 100.000 abitanti, nel periodo dall'1 al 7 luglio 2022, rispetto a 763 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente.

Sono i dati pubblicati dal monitoraggio settimanale del ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19. Undici le regioni che registrano un'incidenza dei casi superiore a 1000 per 100000 abitanti rispetto a una media nazionale di 1071 per il periodo 1-7 luglio. I valori più alti in Campania, Puglia, Abruzzo e Umbria.

E' ancora in aumento anche l'indice di trasmissibilità e l'incidenza dei casi Covid: l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,40. "Credo che in queste giornate, in cui il numero dei casi è piuttosto elevato, bisogna avere più precauzione e più prudenza", ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza, "Nei luoghi al chiuso resta raccomandata la mascherina e i più fragili possono fare la quarta dose. Già oggi le persone con più di 80 anni e quelle che vivono nelle Rsa possono fare il richiamo. Non aspettate settembre ma fatela subito".

Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 3,5%, secondo la rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 7 luglio, rispetto al 2,6% del 30 giugno. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,3% secondo la rilevazione del 30 giugno rispetto al 10,3% di una settimana prima.

A lanciare l'allarme sulla nuova ondata della pandemia è Enrico Coscioni, presidente dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, secondo il quale il numero di contagi sarebbe di cento volte superiore rispetto alla stessa settimana di luglio dello scorso anno, con le persone ricoverate che sono, oggi, quattro volte di più di un anno fa. Cresce la pressione della nuova ondata sulle strutture sanitarie, al punto che "in tutta Italia esplodono i pronto soccorso a causa del Covid", dice Coscioni.

Il ministero della Salute, con una circolare, sollecita le Regioni, nelle prossime settimane, ad "adeguare l'ampliamento dei posti letto di Area Medica e in Terapia Intensiva dedicati al Covid" e prevedere "la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti da malattia da SARS-CoV-2 in relazione alle specifiche necessità assistenziali, con particolare riferimento alle categorie più fragili".

Il presidente di Federfarma Lazio, Eugenio Leopardi, mostra kit per tamponi antigenici rapidi

Il presidente di Federfarma Lazio, Eugenio Leopardi, mostra kit per tamponi antigenici rapidi - Ansa

Dal canto suo l'Ema annuncia di essere al lavoro per l'approvazione "a settembre" dei nuovi vaccini modificati: "I dati preliminari degli studi clinici indicano che i vaccini mRNA adattati che incorporano un ceppo di Omicron possono aumentare ed estendere la protezione, se usati come booster", spiega il responsabile della strategia per i vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali, Marco Cavaleri.

E avverte inoltre che, se i tassi di infezione dovessero aumentare "anche le persone tra 60 e 79 anni e quelle vulnerabili di qualsiasi età dovrebbero ricevere una seconda dose booster". Un'orientamento su cui anche le istituzioni italiane stanno riflettendo. Il virus prosegue dunque la sua corsa, trascinandosi dietro non solo la crescita di pazienti ospedalizzati e in intensiva ma anche i deceduti. Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, dal 29 giugno al 5 luglio, i ricoveri con sintomi sono stati 8.003, rispetto a 6.035 della settimana precedente, ovvero il 32,6% in più, e le terapie intensive 323, rispetto a 237, con un amento del 36,3%. A crescere del 18% sono anche i decessi: 464 rispetto a 392.

Per il presidente Gimbe Nino Cartabellotta "esistono reali motivi di preoccupazione" anche perché "l'occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane". Sempre nell'arco di 7 giorni i casi in Italia sono stati quasi 600mila (595.349), in crescita del 55%, con un incremento diffuso in tutte le regioni. I nuovi positivi si moltiplicano anche negli altri Paesi: dal 27 giugno al 3 luglio ne sono stati segnalati oltre 4,6 milioni nel mondo, di questi 2,4 milioni solo in Europa. I decessi sono stati 8.100, in calo del 12%, secondo il nuovo bollettino settimanale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

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