sabato 28 novembre 2020
Scende anche il tasso di positività: 11,7%. In Terapia intensiva 3.762 ricoverati (-20), nei reparti 33.299 (-385). Sono 225.940 i tamponi analizzati, tremila più di ieri
Tamponi a Milano

Tamponi a Milano - Fotogramma

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Sono 26.323 i nuovi casi (-2.029 rispetto a ieri) di coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia per un totale di 1.546.532. I morti sono in calo rispetto agli 827 di ieri: 686, 54.363 dall'inizio della pandemia. Gli attualmente positivi sono 789.308 (+1.415), i guariti 720.861 (+24.214). È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute.

Sono 225.940 i tamponi analizzati, oltre tremila in più rispetto ai 222.803 di ieri.

In isolamento domiciliare ci sono ora 752.247 persone (+1.820). Tra le regioni con più tamponi positivi giornalieri la Lombardia con 4.615, il Veneto con 3.498, la Campania con 2.729, l'Emilia Romagna con 2.172, il Piemonte con 2.157, il Lazio con 2.070.

Terapie intensive in calo di 20 unità: i posti occupati in rianimazione sono 3.762. I ricoveri in reparti ordinari registrano un saldo negativo di 385 unità, facendo così scendere il numero dei pazienti a 33.299.

Il tasso di positività è quasi dell'11,7%, in calo dell'1,1% circa rispetto a ieri.

Il Piemonte arancione tiene chiuse 2a e 3a media

"Mi sono già confrontato con il direttore dell'Ufficio scolastico regionale e già da lunedì lavoreremo insieme per rimodulare il calendario scolastico dell'anno in corso e recuperare dalla primavera, cessata l'emergenza, i giorni in presenza che sono stati persi". Ad annunciarlo il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha firmato l'ordinanza che conferma la Dad per la seconda e terza media fino al 23 dicembre. Il Piemonte da domani, domenica, sarà in fascia arancione, come stabilito dall'ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza.

Da domani, domenica, in Piemonte riapriranno tutti i negozi, i centri estetici, le toelettature e i mercati. Gli orari di apertura delle attività commerciali potranno andare dalle 5 alle 22.

I pediatri: i bambini quasi mai fonte di contagio

I più piccoli raramente trasmettono il Covid: solo nell'8% delle infezioni di Sars-Cov-2 i bambini e ragazzi sono stati vettori della trasmissione. Ad affermarlo sono gli esperti della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (Sitip), che hanno presentato, in occasione del Congresso digitale straordinario della Società Italiana di Pediatria (Sip), i risultati di un'ampia analisi condotta attraverso molti studi scientifici.

"Tutte le indagini effettuate in vari Paesi del mondo - sottolinea Guido Castelli Gattinara, presidente Sitip - dimostrano che i bambini e ragazzi sono fonte di infezione in una percentuale variabile a seconda dei lavori, dal 5% al 9% delle infezioni da coronavirus". Una vasta metanalisi pubblicata a settembre su Jama Pediatrics, su un campione di 41.600 bambini e 269.000 adulti, ha mostrato come la condizione di "contatto infetto" riguarda circa la metà nei bambini rispetto agli adulti.

Che i più piccoli presentino poca capacità di trasmettere il virus lo dimostrano anche gli studi sui focolai nelle scuole: "A giugno in Inghilterra - spiega Giangiacomo Nicolini, specialista in malattie infettive all'Ospedale San Martino di Belluno e membro del Consiglio direttivo Sitip - su 30 focolai scolastici la trasmissione dai e ai bambini ha interessato solo 8 casi e da bambino a bambino solo 2 casi su 30". E uno studio italiano, di Danilo Buonsenso, pediatra della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs di Roma, sembra confermarlo: "Al 5 ottobre un singolo caso di infezione veniva riportato in più del 90% delle scuole, mentre un cluster epidemico con più di 10 studenti è stato riportato da una sola scuola".

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