
L'Italia si avvicina all'immunità di gregge - Ansa
Dati positivi per quanto riguarda l'andamento della pandemia di Covid in Italia. Scende l'incidenza settimanale di casi a livello nazionale: 559 ogni 100.000 abitanti rispetto ai 699 della settimana precedente.
Lo si ricava dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute.
Nel periodo 13-26 aprile, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,85-1,07), "sostanzialmente stabile" rispetto alla settimana precedente quando era 0,93. Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,7% (-0,1%) e quello in aree mediche a livello nazionale scende al 14,5% (-1,1%).
Inoltre il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati Covid scende al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 5 maggio) rispetto al 3,8% rilevato nel monitoraggio di una settimana fa. Il tasso di
occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 14,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 05 maggio) contro il 15,6% del 28 aprile.
«Vicini all'immunità di gregge»
"Siamo molto vicini all'immunità di gregge e lo dice l'andamento dell'epidemia. Sono mesi che, nonostante le restrizioni siano estremamente blande, il numero dei casi salvo qualche oscillazione giornaliera, è costante, anche se rappresenta la punta di un iceberg. Quindi la situazione di equilibrio è stata raggiunta", commenta Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all'Università di Padova, su Rai Radio1.
«Inaccettabile il numero dei morti»
Ha sottolineando però che "resta inaccettabile il numero dei morti". Per impattare su questo numero, ha aggiunto, dobbiamo "passare a una strategia che protegga i fragili. È stato sbagliatissimo togliere il lavoro agile. I fragili che sono in età da lavoro devono lavorare a casa e vanno loro dati sussidi per comprare mascherine. Perché - ha concluso Crisanti - 100 morti al giorno fanno 50.000 morti all'anno, ci riportano nel 1800 quando le malattie infettive erano la prima causa di morte".
«Le mascherine utili solo per i fragili»
"Strumenti come lockdown e mascherine con un virus che ha un indice di trasmissione 2, come l'influenza, funzionano bene, ma con uno di indice 11", come le attuali varianti di Sars-Cov-2, "non servono". "Con questi numeri a livello di popolazione, il ruolo delle mascherine è minimo, ma a livello personale è gigantesco. Per questo devono usarle i fragili e chi è a contatto con loro", ha sottolineato Crisanti, che ha concluso: "Per tutti gli altri, meglio infettarsi ora, a poca distanza dalla vaccinazione, perché l'infezione è più lieve, anche se sembra controintuitivo". Al contrario, "bloccare la trasmissione significa portare l'indice di trasmissione da 15 a 1 con misure di restrizione, ma è impossibile, non ci stanno riuscendo neanche in Cina. Bisogna essere realistici".