venerdì 6 maggio 2022
L'obiettivo adesso è lavorare per proteggere le persone più fragili, ancora troppi morti
L'Italia si avvicina all'immunità di gregge

L'Italia si avvicina all'immunità di gregge - Ansa

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Dati positivi per quanto riguarda l'andamento della pandemia di Covid in Italia. Scende l'incidenza settimanale di casi a livello nazionale: 559 ogni 100.000 abitanti rispetto ai 699 della settimana precedente.
Lo si ricava dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute.

Nel periodo 13-26 aprile, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,85-1,07), "sostanzialmente stabile" rispetto alla settimana precedente quando era 0,93. Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,7% (-0,1%) e quello in aree mediche a livello nazionale scende al 14,5% (-1,1%).

Inoltre il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati Covid scende al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 5 maggio) rispetto al 3,8% rilevato nel monitoraggio di una settimana fa. Il tasso di
occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 14,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 05 maggio) contro il 15,6% del 28 aprile.

«Vicini all'immunità di gregge»​

"Siamo molto vicini all'immunità di gregge e lo dice l'andamento dell'epidemia. Sono mesi che, nonostante le restrizioni siano estremamente blande, il numero dei casi salvo qualche oscillazione giornaliera, è costante, anche se rappresenta la punta di un iceberg. Quindi la situazione di equilibrio è stata raggiunta", commenta Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all'Università di Padova, su Rai Radio1.

«Inaccettabile il numero dei morti»​

Ha sottolineando però che "resta inaccettabile il numero dei morti". Per impattare su questo numero, ha aggiunto, dobbiamo "passare a una strategia che protegga i fragili. È stato sbagliatissimo togliere il lavoro agile. I fragili che sono in età da lavoro devono lavorare a casa e vanno loro dati sussidi per comprare mascherine. Perché - ha concluso Crisanti - 100 morti al giorno fanno 50.000 morti all'anno, ci riportano nel 1800 quando le malattie infettive erano la prima causa di morte".

«Le mascherine utili solo per i fragili»​

"Strumenti come lockdown e mascherine con un virus che ha un indice di trasmissione 2, come l'influenza, funzionano bene, ma con uno di indice 11", come le attuali varianti di Sars-Cov-2, "non servono". "Con questi numeri a livello di popolazione, il ruolo delle mascherine è minimo, ma a livello personale è gigantesco. Per questo devono usarle i fragili e chi è a contatto con loro", ha sottolineato Crisanti, che ha concluso: "Per tutti gli altri, meglio infettarsi ora, a poca distanza dalla vaccinazione, perché l'infezione è più lieve, anche se sembra controintuitivo". Al contrario, "bloccare la trasmissione significa portare l'indice di trasmissione da 15 a 1 con misure di restrizione, ma è impossibile, non ci stanno riuscendo neanche in Cina. Bisogna essere realistici".




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