martedì 23 marzo 2021
Nuove ordinanze in Sardegna, Valle d’Aosta, Toscana e Campania. E c’è chi spera di poter allentare le restrizioni fra sette giorni
Il lungomare di Napoli

Il lungomare di Napoli - Ansa

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Due terzi degli italiani hanno iniziato la settimana in zona rossa. E anche la Sardegna, che ha fatto il doppio salto (da bianca è passata in fascia arancione), da ieri deve giocarsela con nuove restrizioni e con 5 comuni addirittura in lockdown, sintomo che il virus è tutt’altro che sotto controllo. Intanto c’è già chi spera in un miglioramento fra sette giorni e quindi un declassamento dei colori, almeno fino al weekend di Pasqua quando tornerà il rosso in tutta Italia, come previsto dall’ultimo Dpcm del premier Mario Draghi. Il caso-simbolo dell’emergenza contagi è quello della Sardegna, che non solo è tornata arancione ma resta ancora fanalino di coda per il numero di vaccini eseguiti. Va ancora peggio per cinque comuni dell’Isola che, invece, finiscono in rosso: a Sarroch (Cagliari) e Sindia (Nuoro) - che erano già in lockdown durante la zona bianca - si aggiungono anche Golfo Aranci, in Gallura, Samugheo, nell’Oristanese, e Uri, nel Sassarese.

Zona rossa scongiurata, invece, per la Calabria. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, al termine di un tavolo tecnico con tutte le rappresentanze. Non è escluso, però, che vengano disposte chiusure mirate su singoli territori o province. Rincuora i concittadini anche il governatore siciliano, Nello Musumeci. «La Sicilia nonostante l’aumento dei contagi nell’ultima settimana – ha detto – non può considerarsi in zona di emergenza».

E con l’avvicinarsi della Pasqua, si moltiplicano le ordinanze regionali che vietano l’ingresso ai non residenti delle seconde case. La Sardegna, zona arancione da ieri, ha disposto il divieto di entrare in regione fino al 6 aprile da parte di persone non residenti nell’Isola. In Campania zona rossa, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha chiarito che il divieto di andare nelle seconde case riguarda anche residenti fuori Regione. «Quando abbiamo deciso che in Campania non si va nelle seconde case lo abbiamo deciso perché la situazione sanitaria che abbiamo è delicata, e qualunque processo di mobilità in più rischia di determinare un’ulteriore diffusione di contagio – dice il governatore – Chiarisco che è vietato andare nelle seconde case per i nostri concittadini ma anche per chi è residente fuori Regione».

Anche in Toscana è stop per chi arriva nelle seconde case. «Fino all’11 aprile nessuno che viene da fuori regione potrà andare nelle seconde case in Toscana per evitare ulteriori contagi» ha ricordato il presidente Eugenio Giani, ipotizzando complessivamente 7/800mila persone coinvolte da questa restrizione. Anche la Valle d’Aosta chiude: «Abbiamo anteposto la questione della tutela della salute alla verifica di costituzionalità o meno » ha detto Erik Lavevaz, presidente della Regione Valle d’Aosta, in merito alle ordinanze che bloccano l’ingresso ai non residenti, anche se proprietari di seconde case. «Questa limitazione – ha affermato – vista la situazione delle regioni vicine, andava fatta. Faremo verifiche di costituzionalità, mi pare che anche il Governo le farà e poi vedremo. Credo che ci voglia buon senso da parte di tutti ma sono abbastanza fiducioso che non ci saranno tentativi di entrare in Valle d’Aosta in maniera 'fraudolenta' ». Stessa linea per Alto Adige, dove il presidente Arno Kompatscher ha firmato l’ordinanza che vieta a chi non risiede in Provincia di Bolzano di raggiungere le seconde case sul territorio altoatesino.

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