lunedì 27 febbraio 2017
Atterrati a Roma da Beirut i richiedenti asilo siriani portati in Italia dal progetto di Sant'Egidio, Federazione comunità evangeliche e Tavola valdese in accordo con la Farnesina e il Viminale
Una delle famiglie siriane atterrate a Fiumicino da Beirut (foto Luca Liverani)

Una delle famiglie siriane atterrate a Fiumicino da Beirut (foto Luca Liverani)

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Un anno di corridoi umanitari. L'arrivo questa mattina a Fiumicino di altri 50 richiedenti asilo dalla Siria - da Aleppo, Homs, Damasco - per il progetto messo in atto da Comunità di Sant'Egidio, Federazione chiese evangeliche in Italia (Fcei) e Tavola valdese coi ministeri dell'Interno e degli esteri, coincide con il primo viaggio della speranza, in sicurezza e legalità, di profughi siriani. Era il 29 febbraio 2016 quando all'aeroporto romano atterrava la piccola Falak col fratellino e i genitori. Una bambina che rischiava di perdere la vista per un tumore e aveva urgente bisogno di quelle cure che nel campo profughi in Libano non poteva avere.


Il 2 marzo arriverà la seconda parte del gruppo, altre 75 persone particolarmente vulnerabili come tutti quelli portati finora dal Libano dove erano fuggiti, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa o etnica. Con loro saranno quasi 700 i profughi arrivati in un anno . Il progetto prevede in tutto 1.000 arrivi nell'arco di due anni, ma un altro corridoio sta per aprirsi. La Comunità di Sant'Egidio, stavolta assieme alla Conferenza episcopale italiana (attraverso la Caritas e Migrantes), porterà in Italia 500 richiedenti asilo dall'Etiopia: in fuga dalla dittattura in Eritrea, dai terroristi Shabab in Somalia, dalla guerra in Sud Sudan.


Ad accoglierli al Terminal 3 dell'aeroporto Leonardo Da Vinci c'erano il viceministro degli Esteri Mario Giro, il sottosegretario all'Interno Domenico Manzione, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, il presidente della Fcei Luca Maria Nigro, la responsabile dell'8 per mille della Tavola Valdese Susanna Pietra.


«C'è in Italia una simpatia della società vei confronti della Siria - ha detto Andrea Riccardi - e abbiamo compreso il desiderio di tanti cittadini di accogliere. L'Europa non è condannata ad affrontare l'immigrazione con la paura o la demagogia. E i muri sono solo dei palliativi. Lo dimostra il fatto che altri paesi europei sono prossimi ad aprire nuovi corridoi umanitari: la Francia dovrebbe farlo entro il mese di marzo».

Tutte le spese di viaggio, alloggio e accoglienza sono a carico delle organizzazioni promotrici. I richiedenti asilo anche ieri sono stati accolti dalle comunità, parrocchie, famiglie che li prenderanno in carico per tutto il tempo necessario all'integrazione. I bambini vengono iscritti a scuola, per gli adulti ci sono corsi di lingua e di inserimento professionale, oltre alle cure per chi ne ha bisogno.


I richiedenti asilo vengono selezionati e identificati in Libano, arrivano in Italia con i documenti preparati dall'ambasciata italiana grazie all'articolo 25 del regolamento comunitario che prevede la possibilità, per gli stati membri, di concedere permessi a territorialità limitata (cioè senza possibilità di espatrio durante l'esame delle domande). I 700 arrivati finora sono stati accolti in 68 città di 17 regioni. I 50 sono stati smistati tra Padova, Parma, Gioiosa ionica, Riace e anche alla Maddalena in Sardegna.


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