venerdì 9 ottobre 2020
Casi aumentati di quasi mille rispetto a ieri. Il Capo dello Stato richiama alla responsabilità. In Lombardia 983 nuovi contagi. In Campania "lockdown con 800 casi", dice De Luca. 3.805 focolai attivi
A Roma fila per i tamponi

A Roma fila per i tamponi - Ansa

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Continuano a crescere i contagi da coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore i casi sono aumentati di 5.372, mai così tanti dal 28 marzo, (ieri erano stati 4.458), con 28 morti, in aumento rispetto a ieri quando erano stati 22. Lo si apprende dai dati del ministero della Salute. Da martedì, quando i contagi erano stati 2.677, è iniziata una progressione che ha visto l'incremento di quasi mille casi ogni giorno fino a superare i 5mila contagi nella giornata di oggi. Anche i tamponi sono aumentati, oggi sono stati 129.471, si tratta di una quota record. Ieri erano 128.098. In terapia intensiva si trovano 387 persone, in aumenti di 29 rispetto a ieri. I pazienti ricoverati con sintomi sono 4.086, in aumento di 161 rispetto a ieri. I dimessi sono 237.549, 1.186 in più di ieri. Le persone che complessivamente hanno contratto il virus in Italia salgono a 343.770, di cui 36.111 sono decedute. Gli attualmente positivi sono 70.110, 4.158 in più nelle ultime 24 ore. Ieri erano aumentati di 3.376. "L'indice Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1.06", hanno fatto sapere il ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità. I focolai attivi nel Paese sono 3.805, di cui il 77% avviene in famiglia, ha fatto sapere l'Iss.

Se i contagi sono tornati ai livelli di fine marzo, ciò che è cambiato sono i numeri delle terapie intensive, dei tamponi e i deceduti. Al tempo infatti i morti erano stati ben 889, in terapia intensiva c'erano quasi 4mila pazienti e i tamponi fatti erano stati molti ma molti di meno. Da ricordare che gli asintomatici non venivano testati e anche i sintomatici avevano problemi a reperire il tampone.

La Regione più colpita oggi è la Lombardia con 983 casi, seguita dalla Campania con 769. Il Veneto è a 591 casi, Toscana a 483, Piemonte a 401, Lazio a 387. L'Emilia-Romagna ha avuto 276 casi, Puglia e Sicilia rispettivamente 249 e 233. La regione con meno casi è il Molise con 11 nuovi contagi.

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha chiesto più attenzione e responsabilità ai lombardi. "Al momento la nostra situazione è migliore che in altre regioni, ma i numeri sono in crescita", ha detto in un video postato su Facebook.

Mattarella: «Necessità è di mantenere aperto»

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un colloquio avuto al Quirinale con la presidente della Grecia, Katerina Sakellaropoulou, ha richiamato l'attenzione degli italiani sulle responsabilità di oguno in questo periodo di recrudescenza della pandemia di coronavirus. "La necessità di mantenere aperte le scuole, le fabbriche, gli uffici implica una maggiore responsabilità dei singoli nel prevenire e limitare i contagi. La libertà non è un fatto esclusivamente individuale, ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione". La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha affermato che "non ci sarà un altro lockdown ma ci saranno chiusure dove necessario". Ha assicurato però che "le scuole rimarranno aperte come è giusto che sia".

Il consulente del ministero della Salute: «Rischio 8mila casi tra un mese»

"È stato sottovalutato il fatto storico che tutte le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima". A dirlo è Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Organizzazione mondiale della Sanità e consulente del ministro della Salute per l'emergenza Covid. Ricciardi ha sottolineato come da giugno in poi ci sia stato un raddoppio dei casi di coronavirus ogni mese. Le sue previsioni non sono affatto rassicuranti. "Avevamo 200 casi, poi 400, poi 800, poi 1600 e adesso siamo a oltre 4mila. Quindi rischiamo fra un mese di avere oltre 8mila casi al giorno e tra due mesi, quando arriverà l"influenza, di averne 16mila in un giorno".

Quella di Ricciardi è un'analisi condivisa da altri esperti. "Non ci aspettavamo questi dati. Quasi mille in più rispetto al giorno precedente a fronte di 5mila tamponi in più sono tanti". Ad ammetterlo in un'intervista, commentando i 4.458 casi registrati 24 ore fa, è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'istituto Lazzaro Spallanzani di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico, il Cts. Ippolito non nasconde la preoccupazione per una situazione "in rapida evoluzione dove il coronavirus circola in maniera sostenuta". Per questo motivo, se i dati dovessero continuare a crescere, "potrebbe essere necessario considerare anche la possibilità di misure ulteriori", ha affermato il direttore dello Spallanzani.

Il ministro: «Limitare gli spostamenti? Non posso escluderlo»

Ipotesi considerata anche da Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie. "Le limitazioni di spostamento tra le regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento", ha detto. "Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c'è una spia che si accende bisogna intervenire", ha detto il ministro.Neanche Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, esclude eventuali restrizioni ulteriori se la situazione dovesse aggravarsi.

Sul lockdown è intervenuto anche Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. "Non possiamo permettercelo. Dunque, occorre che tutti facciano sino in fondo la propria parte per scongiurare questo rischio", ha detto. Sangalli ha poi sottolineato come "il costo economico e sociale di ulteriori chiusure non sarebbe sostenibile da parte di un Paese" il cui Pil perderà questo anno già 9 punti percentuali.

Tamponi per chi arriva da 6 Paesi europei

Intanto chi arriverà da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica Ceca e Spagna dovrà sottoporsi obbligatoriamente al tampone per poter entrare nel nostro Paese.

Picchi di contagi in Campania e Umbria. Preoccupa Latina

In Campania il governatore della Regione, Vincenzo De Luca, aveva anticipato che i casi sarebbero stati "oltre 700" tra cui molti asintomatici. "Queste persone vanno collocate - ha detto - in isolamento domiciliare e non vanno in ospedale. Però se si alza l'età media dei contagi dobbiamo aspettarci anche ricoveri ulteriori, con due novità che non avevamo 6 mesi fa: l'apertura delle scuole e la stagione dell'epidemia influenzale". De Luca ha anche affermato che ci sarà un nuovo lockdown nella Regione se si dovesse verificare "un incremento ogni giorno di 800 nuovi positivi".

A Latina, nel Lazio, il trend si conferma critico."Ben 14 Comuni hanno superato abbondantemente la soglia di attenzione, fissata in 10 casi attivi per 10.000 abitanti, e altri 4 si avvicinano a tale parametro". Lo ha sottolineato il direttore generale dell'Asl di Latina, Giorgio Casati, commentando le misure restrittive per la provincia previste nell'ordinanza della Regione". Inoltre dall'Unità di crisi Covid-19 del Lazio è stato segnalato un nuovo focolaio. Si tratta di una casa di riposo nel Comune di Concerbiano, a Rieti, dove 25 persone sono risultate positive. In totale in Regione ci sono così 31 focolai stando ai dati dell'Unità di crisi.

L'Umbria, con 151 nuovi casi nelle ultime 24 ore, ha toccato il livello più alto mai registrato dall'inizio della pandemia.

Europa, superati i 100mila casi giornalieri

Secondo i dati elaborati da Reuters, per la prima volta l'Europa ha superato le 100mila nuove infezioni giornaliere. In Belgio continua l'aumento. Nelle ultime 24 ore ci sono stati 5.728 nuovi casi. In Germania la cancelliera Angela Merkel ha messo in guardia da una diffusione "incontrollata e incontrollabile" del virus. Il Paese adotterà misure più restrittive se la situazione dovesse richiederlo. A Madrid è stato approvato lo stato di emergenza. In Francia è allerta in tutto il Paese. A Parigi gli ospedali sono entrati in sofferenza.

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