venerdì 14 gennaio 2022
Le Regioni in pressing per togliere dal conteggio i positivi senza sintomi, ma il ministero e l'Iss resistono. Sui positivi ricoverati in ospedale si lavora a uno sdoppiamento
L'arrivo del primo paziente Covid in ospedale in Fiera a Milano, 14 gennaio 2022

L'arrivo del primo paziente Covid in ospedale in Fiera a Milano, 14 gennaio 2022 - Ansa

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Bollettino giornaliero o settimanale? Conteggiare i positivi al Covid asintomatici oppure tenerli fuori? Tenere conto, nel numero dei posti letto occupati per Covid in ospedale, di coloro che hanno contratto il virus mentre erano ricoverati per altre ragioni e non presentano sintomi? Sono queste le tre questioni che dominano il dialogo tra Regioni e governo in queste ore.

Da giorni, infatti, si fa fitto il pressing delle Regioni sul Governo per rivedere i parametri con cui vengono registrati i casi, con la Lombardia che ha annunciato lo strappo in avanti contando a parte, da lunedì prossimo, i ricoverati asintomatici. Anche la Regione Liguria, con il governatore Toti, è arrivata la conferma di voler andare avanti sulla propria strada nel cambiare il conteggio e la Regione Calabria che parla di scelta logicamente condivisibile.

IL CONTEGGIO DEGLI ASINTOMATICI NEL BOLLETTINO

Sul secondo punto, però, il ministero (e l'Iss, che ieri ha prodotto una nuova Faq proprio per chiarire la posizione) non sembra intenzionato a cedere: sul bollettino rimarranno tutti i positivi rilevati nelle 24 ore precedenti, a prescindere dalle loro condizioni e dai sintomi.

Questo perché, scrive l'Iss nella Faq,

"l'infezione da SARS-CoV-2 dà una sintomatologia variegata e in evoluzione anche per la comparsa di nuove varianti virali che interagiscono in modo spesso diverso con il nostro organismo. Questo rende molto difficile riconoscere clinicamente un'infezione sintomatica da SARS-CoV-2 in assenza di una conferma di laboratorio. L'esperienza ha dimostrato, inoltre, che la maggior parte delle infezioni, in particolare nei soggetti vaccinati, decorre in maniera asintomatica o con sintomatologia molto sfumata. Non sorvegliare questi casi, limiterebbe la nostra capacità di identificare le varianti emergenti, le loro caratteristiche e non potremmo conoscere lo stato clinico che consegue all'infezione nelle diverse popolazioni (es. per età, stato vaccinale, comorbidità). Inoltre, non renderebbe possibile monitorare l'andamento della circolazione del virus nel tempo e, di conseguenza, i rischi di un impatto peggiorativo sulla capacità di mantenere adeguati livelli di assistenza sanitaria anche per patologie diverse da COVID-19".

Troppo rischioso, dunque, eliminare semplicemente gli asintomatici dal computo dei contagi, perdendo di vista il monitoraggio sull'andamento dell'epidemia che si nutre, ormai è noto, proprio della folta schiera di asintomatici, o più precisamente di pauci o di pre-sintomatici.

I POSITIVI ASINTOMATICI IN OSPEDALE CON ALTRE PATOLOGIE

Si valuta, invece, lo "sdoppiamento" dell'elenco dei ricoveri nel bollettino, anche ai fini della valutazione sui cambi di colore delle Regioni che potrebbero avvenire solo in base ai ricoverati Covid riconosciuti, ossia quelli che sono in ospedale a causa di una sintomatologia Covid.

In mattinata era circolata la bozza di una nuova circolare del ministero, sui cui però lo stesso dicastero guidato da Roberto Speranza ha frenato sottolineando che non è ancora stata firmata e divulgata, e che l'interlocuzione è ancora in corso.

In ogni caso, nel documento in bozza si sottolinea che "il paziente ricoverato per cause diverse che risulti positivo al test per Sars-Cov-2, ma asintomatico per Covid 19, qualora sia assegnato in isolamento al reparto di afferenza della patologia per la quale si rende necessario il ricovero, pur essendo tracciato come 'caso' non sarà conteggiato tra i ricoveri dell'Area Medica Covid, fermo restando il rispetto del principio di separazione dei percorsi e di sicurezza dei pazienti".


A partire dal primo febbraio, prevede la bozza, il bollettino conterrà un nuovo campo, comprendente i "pazienti Covid ricoverati per cause diverse": fino ad allora, questi saranno elencati nelle note generali. Lo stesso documento, qualora diventasse ufficiale, chiude la porta a un bollettino di soli positivi sintomatici: "Rimane invariata, invece, la definizione di caso Covid: i pazienti ricoverati positivi, a prescindere dai sintomi, "vanno tracciati come casi e comunicati ai sistemi di sorveglianza esistenti".

Ma, come dicevamo, questa bozza è stata fermata.

BOLLETTINO SETTIMANALE O GIORNALIERO? IL DIBATTITO E' APERTO

Ultimo fronte, quello della periodicità del bollettino: diversi esperti, tra cui Matteo Bassetti, hanno chiesto a gran voce di interrompere il florilegio di dati quotidiani, che creerebbe tensione e panico continui. Meglio un report settimanale, sulla scorsa di quello che l'Iss già produce da anni per l'influenza stagionale. Una linea, nell'ambito della tendenza all'endemizzazione del virus e di fatto, quindi, proprio a una sua "influenzizzazione", che non dispiace nemmeno ai sottosegretari alla Salute Costa e Sileri, e sui cui si è detto possibilista lo stesso presidente dell'Aifa Giorgio Palù.

Il Comitato tecnico scientifico del ministero della Salute ne ha discusso oggi ed ha espresso il parere che il bollettino Covid debba rimanere quotidiano.

Al momento quindi non sarebbero alle viste novità imminenti: al ministero è ben chiara la situazione, ancora tutt'altro che risolta dal punto di vista dei contagi e della pressione ospedaliera, e in una fase così acuta far calare il silenzio per un'intera settimana sull'andamento epidemiologico viene ritenuto prematuro. Ma, soprattutto se davvero la curva piegherà verso il basso come da qualche giorno alcuni segnali lasciano pensare, il tema tornerà sul tavolo nelle prossime settimane.


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