lunedì 12 ottobre 2020
Nato a Lecco 59 anni fa, primo laico chiamato alla direzione di Caritas Ambrosiana, ora è stato eletto al vertice della onlus intitolata a Giovanni Paolo II che raccoglie 32 fondazioni antiusura
Luciano Gualzetti, nuovo presidente della Consulta nazionale antiusura «Giovanni Paolo II»

Luciano Gualzetti, nuovo presidente della Consulta nazionale antiusura «Giovanni Paolo II» - foto Siciliani

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Primo laico chiamato alla direzione di Caritas Ambrosiana – servizio che svolge dal 2016 – da sabato 10 ottobre è anche il primo laico alla presidenza della Consulta nazionale antiusura «Giovanni Paolo II». È Luciano Gualzetti, 59 anni, lecchese. Lo hanno eletto i presidenti delle fondazioni antiusura nel corso dell’assemblea annuale, svoltasi a Roma e dedicata al tema «Scenari e responsabilità sociali, economiche e finanziarie dopo l’emergenza sanitaria: quali rischi e opportunità per la cura del bene comune».
Da 25 anni contro l’usura. «La pandemia da Covid 19 ha imposto trasformazioni negli stili di vita delle persone e nell’economia che hanno amplificato e moltiplicato le povertà, creando tutte le condizioni favorevoli per la diffusione dell’usura da criminalità comune e organizzata», ha detto Gualzetti in assemblea, dopo aver ringraziato i presidenti delle fondazioni per la fiducia riposta in lui, e dopo aver ricordato quanti lo hanno preceduto nella responsabilità e nell’impegno della guida della Consulta, una storia di servizio iniziata 25 anni fa. «Sono cambiati i bisogni, le fragilità e le richieste intercettate, a cui dovranno per forza seguire dei mutamenti negli interventi e nelle prassi operative delle Fondazioni antiusura».
Emergenza? Non solo sanitaria. «Non è ancora chiaro quando terminerà questa emergenza, che non è solo sanitaria ma anche economica e sociale, né come sarà il futuro che ci aspetta», ha riconosciuto il neo presidente, chiamato a succedere a monsignor Alberto D’Urso. «Sono in aumento le difficoltà finanziarie legate alla perdita del lavoro e delle fonti di reddito, al pagamento di affitto o mutuo, a cui si aggiungono quelle delle persone con impiego irregolare fermo a causa della pandemia, dei lavoratori dipendenti in attesa della cassa integrazione, dei lavoratori autonomi/stagionali in attesa del bonus 600/800 euro, dei pensionati». Ebbene: «In questi mesi molto è stato fatto, ma c’è bisogno di rispondere in modo più forte alle necessità delle persone sovrindebitate o a rischio di usura. Per fare ciò c’è bisogno di un maggiore coinvolgimento e sostegno delle 32 Fondazioni Antiusura territoriali» oggi raccolte nella Consulta, alle quali sono collegati più di cento centri d’ascolto. «È importante inoltre proseguire – ha sottolineato Gualzetti – il processo di integrazione con le Caritas diocesane, per essere più incisivi sui territori e per non lasciare spazi non presidiati a chi del prestito a usura ne fa una ragione di profitto illecito sulla pelle delle persone più fragili e indifese».
Il nuovo presidente. Nato a Lecco 59 anni fa, Luciano Gualzetti è il presidente della Fondazione antiusura San Bernardino promossa dalle diocesi della Lombardia. Dal 2016 è direttore di Caritas Ambrosiana, della quale è stato vicedirettore dal 1997 ricoprendo anche l’incarico di presidente della Fondazione San Carlo, impegnata in progetti di housing sociale e formazione professionale. Dal 2009 è segretario generale del Fondo Famiglia Lavoro della diocesi di Milano, voluto dal cardinale Dionigi Tettamanzi per affrontare l’impatto della crisi economica e rilanciato dai suoi successori Angelo Scola e Mario Delpini. Su nomina del Pontificio Consiglio della Cultura è stato vice commissario per il Padiglione della Santa Sede a Expo 2015. È laureato in Scienze del Servizio sociale all’Università Cattolica, dove tiene il laboratorio di «Interventi a sostegno delle famiglie in situazioni di indebitamento» per i futuri assistenti sociali.

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