martedì 22 maggio 2018
Oggi a Montecitorio bilancio dei 40 anni della legge. Casini Bandini: serve riforma dei consultori. Binetti: combattere le fake news. La Lega annuncia ddl per tutelare anche i farmacisti
Associazioni e politici: difenderemo l'obiezione di coscienza
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Libertà delle coscienze. Formazione delle coscienze. Il che, quando si parla d'aborto, significa tutelare l'obiezione fare una campagna culturale a favore della vita e per la salute della donna. Sono questi i binari sui quali si è incamminata la conferenza stampa oggi alla Camera nel 40° della legge 194. All'iniziativa, promossa dal deputato della Lega Alessandro Pagano, hanno partecipato le principali associazioni Pro Life e numerosi parlamentari ed ex parlamentari. Appuntamento che ha ribadito tutto ciò che, secondo i presenti, non va nella legge 194. E la necessità di applicare anche la parte preventiva. Ma ha anche guardato all'aspetto propositivo verso lì'opinione pubblica e alla necessità di informare. Visto che, come ha notato Pagano, «il vento sta cambiando».

Al termine della conferenza il senatore del Carroccio Simone Pillon ha annunciato che la Lega presenterà un ddl per estendere l'obiezione anche all'aborto farmacologico. Mentre Francesca Romana Poleggi, direttore editoriale di "ProVita notizie" ha illustrato la campagna dell'associazione che consiste in manifesti su camion vela e che coinvolge 100 province italiane. Manifesti che nei giorni scorsi sono stati al centro di polemiche. «C'è un popolo che vuole riaprire il dibattito sull'aborto», ha detto.

Diversi interventi hanno sottolineato come nel mirino del fronte abortista ora ci siano l'obiezione e proprio l'estensione dell'uso di pillole abortive, come la Ru486, anche al di fuori del percorso ospedaliero. Un dibattito che va al di là degli schieramenti. E della confessione religiosa. Il contrasto all'obiezione non regge, hanno ripetuto i molti, sia per motivi scientifici, sia per motivi culturali. L'obiezione, ha ricordato numeri alla mano Pagano, è salita da circa il 50% degli operatori sanitari a circa il 75%. Ma non si tratta di soli cattolici. Inoltre, ha detto l'ex parlamentare Eugenia Roccella non è vero come viene spesso detto che incida sulla pratica ospedaliera. perché «il carico di lavoro per i medici non obiettori è di 1,5 aborti a settimana».

Marina Casini Bandini, presidente del Movimento per la vita, ha ricordato il lavoro dei Centri di aiuto alla vita che hanno contribuito a salvare 200mila vite a fronte dei 6 milioni di aborti. Ha ribadito che tutto ciò va fatto insieme con le donne sostenendole, visto che hanno «un coraggio innntao anche nell apeggiori difficoltà». La presidente del Mpv ha insistito sulla necessità di una riforma dei consultori. Sul versante culturale e dell'informazione si è soffermata Paola Binetti, senatrice dell'Udc, che ha sottolineato come sul tema corra «un cumulo di fake news». E, dopo aver notato come per fortuna nei programmi d tutti i partiti ci siano misure di politica demografica, ha invitato a rovesciare la prospettiva dell'aborto in un «vogliamo che i bimbi nascano». Anche il deputato di Forza Italia Antonio Palmieri ha ricordato il problema della denatalità. Oggi con quei 6 milioni d persone, ha detto, non staremmo a discutere di legge Fornero.

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