giovedì 17 marzo 2022
Aprile mese di transizione. Non sarà più obbligatorio avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. A scuola tornano le gite
Oggi a Plazzo Chigi si discute il decreto legge per il dopo stato di emergenza covid, che termina il 31 marzo

Oggi a Plazzo Chigi si discute il decreto legge per il dopo stato di emergenza covid, che termina il 31 marzo - Ansa

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Il 31 marzo si avvicina, e con esso anche il termine dello stato d'emegenza legato alla pandemia di Covid-19. Oggi pomeriggio si è riunito il Consiglio dei ministri per discute su come affrontare al meglio questo appuntamento, che potremmo definire spartiacque. Tra due settimane anche il commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo, lascerà il suo incarico. E pure il Cts (Comitato tecnico scientifico) del ministero della Salute sarà sciolto, come ricordato dal premier Mario Draghi, anche "se il lavoro non è finito e sarà portato avanti da Istituto superiore di sanità e Consiglio superiore di sanità".

Il governo ha quindi individuato un percorso di uscita dalla fase emergenziale verso un progressivo ritorno alla normalità, con un progressivo allentamento delle misure anticovid.

Dire che che questo ritorno sarà rapidissimo non pare però possibile. Ogni giorno si registrano migliaia di nuovi casi di positività al coronavirus e anche decine di morti. Su questo il governo si è confrontato al suo interno, diviso tra prudenti e sostenitori del "liberi tutti" quanto prima.

All'ordine del giorno di oggi del Cdm c'era al primo posto, quindi, il decreto legge "Misure urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da Covid 19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza"

Prima del Cdm il governo ha incontrato le Regioni. «Aprile sarà un mese di transizione - spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga -. Ci saranno già degli alleggerimenti, continueremo a monitorare l'andamento del contagio che non va mai sottovalutato, per arrivare poi a un ulteriore alleggerimento se non alla cancellazione di molte delle misure che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni".

La Lega però avrebbe voluto anticipare al 15 aprile l'addio al green pass, a ridosso di Pasqua (il 17 aprile). Per questo motivo la riunione del Consiglio dei ministri è stata sospesa per circa un quarto d'ora. Ma dopo la breve sospensione, come viene riferito da alcune fonti ministeriali, l'istanza della Lega è stata rifiutata.

Il premier, Mario Draghi, è poi intervenuto in conferenza stampa e ha sottolineato come il Cdm abbia dato il via libera a "provvedimenti importanti che eliminano quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri comportamenti. A fine marzo quindi cessa lo stato di emergenza. L'obiettivo del governo era il ritorno alla normalità, a riconquistare la nostra socialità, credo che i provvedimenti approvati oggi riconoscano che questo è uno stato a cui siamo arrivati". Ma "osserviamo con grande attenzione l'andamento della curva epidemica e siamo pronti ad adattare il nostro apparato alla sua evoluzione, anche in senso più espansivo, se è il caso".

Il presidente del Consiglio si mostrato prudente e previdente: "uno degli scopi" che il governo ha perseguito è quello di "non smantellare tutta la struttura esistente. Noi siamo consapevoli che un'altra pandemia potrebbe rivelarsi importante anche tra qualche tempo. Non smontiamo la struttura" che però "acquista un carattere di ordinarietà. Se ci saranno sviluppi della curva epidemiologica che richiederanno interventi, si potranno fare con le strutture esistenti".

E per quanto riguarda "la struttura commissariale, questa si trasforma e perseguirà" l'obiettivo dell'"ordinarietà della vaccinazione" che sarà "svolta dal ministero della salute e dalle Regioni", anche perché, ha spiegato, "un dato importantissimo sulle vaccinazioni è che grazie a vaccini sono stati evitati quasi 80mila decessi in più in italia nel solo 2021".

Vediamo i punti principali del decreto

Green pass​

Dal primo aprile non sarà più obbligatorio avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. Non si prevede alcuna proroga dopo il 31 marzo per questo tipo di obbligo, in vigore dallo scorso primo febbraio e introdotto nel Dpcm dello scorso gennaio. Anche nei ristoranti all'aperto, secondo quanto prevedevano precedentemente le norme, non sarà necessaria l'esibizione del Green pass.

Con il green pass di base sarà anche possibile accedere a mense, catering, concorsi pubblici; corsi di formazione pubblici e privati, colloqui visivi in presenza con i detenuti e gli internati, all'interno degli istituti penitenziari per adulti e minori; partecipazione del pubblico agli eventi e alle competizioni sportivi, che si svolgono all'aperto".

Over 50, cosa cambia​

La sospensione dei lavoratori senza super green pass sopra i 50 anni "non avverrà più. Sarà sufficiente per loro fino al 30 di aprile avere il green pass base. La sospensione dal lavoro resterà solo per la fascia del personale sanitario e i lavoratori di strutture ospedaliere e delle Rsa, in questo caso il prolungamento dell'obbligo è al 31 dicembre", lo ha detto il ministro per la Salute, Roberto Speranza.

Scuola

A partire dal 1 aprile non valgono più le regole sulla didattica a distanza nelle scuole in caso di alunni positivi. La dad varrà solo per gli studenti risultati positivi al Covid. Dunque, dal giorno dopo della scadenza dello stato di emergenza da Covid, resteranno a casa solo gli studenti contagiati dal virus, mentre coloro che hanno avuto contratti stretti potranno continuare a frequentare in presenza, in regime di autosorveglianza qualora nella classe vengano superati 4 casi di positività.

Inoltre, a partire dal 1 aprile sarà nuovamente possibile svolgere uscite didattiche e viaggi di istruzione, compresa la partecipazione a manifestazioni sportive. Insomma, ripartono le gite scolastiche.

Previsto un incremento di 70,5 milioni del Fondo per l'emergenza epidemiologica da Covid per l'anno scolastico 2021-2022. Le risorse saranno ripartite tra le scuole per l'acquisto di dispositivi di protezione, di materiali per l'igiene individuale e degli ambienti nonché di ogni altro materiale anche di consumo utilizzabile in relazione all'emergenza epidemiologica.





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