martedì 27 dicembre 2022
Cinque giorni fa avevamo raccontato la triste storia di una famiglia ghanese in Calabria. La Vigilia di Natale è arrivata la risposta generosa. Il grazie commosso, il sorriso
Casa e lavoro: il regalo per Desmond è arrivato da un imprenditore
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Il regalo di Natale è arrivato, una casa vera e un lavoro vero. E Emanuela, la piccola Emanuela sicuramente sorride, lassù in Cielo dove è volata l’8 dicembre, per una malattia respiratoria aggravata dalle condizioni di vita. Cinque giorni fa avevamo raccontato la triste storia di una famiglia ghanese di Maropati, paesino calabrese. Papà Desmond e mamma Iunice, passati attraverso le violenze in Libia, il drammatico viaggio in mare, la baraccopoli di San Ferdinando. Con Emanuela e poi con gli altri quattro figli nati in Italia. Fino a una casetta nelle campagne, non degna di una vita vera, ancor meno per la piccola Emanuela, morta ad appena 11 anni.

Li avevamo incontrati pochi giorni prima di Natale nella sede del Cenacolo, l’associazione fondata da Bartolo Mercuri, che sostiene migliaia di poveri, immigrati e italiani. «Chiedono poco. Chi può aiutarli? Sarebbe il più bel regalo di Natale. Nel ricordo di Emanuela, “Dio con noi”» così chiudevamo l’articolo. E proprio Bartolo, “papà Africa”, ci ha telefonato, commosso, la vigilia di Natale per darci la buona notizia. «Mi ha chiamato un imprenditore di Rosarno che già aiuta il Cenacolo e dà lavoro a molti immigrati. Ha letto l’articolo e offre una casa per la famiglia e un lavoro per Desmond». Si tratta dell’ingegner Domenico Vecchio imprenditore nei settori edile, energetico e turistico alberghiero, dal 2019 Presidente di Confindustria Reggio Calabria.

Bartolo aveva fatto girare l’articolo di Avvenire del 22 dicembre, soprattutto tra chi già sostiene il suo impegno. E la risposta è arrivata. «Vecchio mi ha telefonato dicendomi che sarebbe venuto al Cenacolo il 24 per incontrare la famiglia ghanese». Un giorno scelto non a caso, perché la Vigilia di Natale vengono accolte tante famiglie italiane e immigrate, con la consegna di pacchi alimentari e regali per i bambini. E l’imprenditore è arrivato col regalo per la famiglia.

Una casa a Rosarno, un lavoro per Desmond e addirittura un pezzo di terra da coltivare vicino a casa. «Erano felicissimi. Lui continuava a dire “grazie, grazie”. Lei sorrideva, ed è la prima volta che la vedo sorridere da quando la conosco. È sempre molto riservata e triste, ma questa volta i suoi occhi esprimevano gioia». Certo rimane l’amarezza per la morte ingiusta di Emanuela. «Ora chiederò all’amministrazione di Rosarno di trasferire la salma nel cimitero di quel paese, così sarà vicina alla sua famiglia». C’è da ben sperare, anche perché attualmente Rosarno è amministrato da una commissione straordinaria, dopo lo scioglimento per condizionamento mafioso, e i commissari sono particolarmente sensibili alle condizioni degli immigrati.

La casa e il lavoro aiuteranno poi ad ottenere un altro pezzetto del regalo che Desmond e Iunice chiedevano, il rinnovo del permesso di soggiorno che attendono da tempo. Con una residenza e un lavoro regolare ora sarà più facile e ulteriori ritardi non avrebbero scuse. Nei prossimi giorni, entro la fine dell’anno, dopo aver sistemato la casa, avverrà il trasloco della famiglia. Anche questa volta se ne occuperà Bartolo, che oltretutto di mestiere vende mobili. E che ora riflette. «Vedi come ci usa il Signore? Ha usato me per raccontarti questa storia e ha usato te e il tuo giornale per scriverla. E l’imprenditore per leggerla e capirla subito».

Davvero una bella storia di Natale. Anche se resta l’amaro che la piccola Emanuela, quel visetto coi ricci e gli occhiali, non possa ricevere questo regalo.

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