sabato 11 maggio 2019
Le differenze con la cannabis terapeutica, le sentenze della Cassazione, il parere del Consiglio superiore di sanità
Che cos'è la cannabis light: la legge e la salute
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Che cos’è la cannabis light?

Si tratta del prodotto delle infiorescenze femminili della Canapa Sativa: vengono selezionate quelle che racchiudono concentrazioni minime di Tetraidrocannabinolo (sotto allo 0,2% e comunque non oltre lo 0,6%). Dall’estratto si ricavano carta, tessuti, materiale edile, ma anche cibo, estratti per uso alimentare, cosmetici.

È diversa dalla cannabis terapeutica?

Sì. La cannabis terapeutica è un farmaco, richiede una prescrizione medica e viene ottenuta da piante con una concentrazione di Thc tra il 7 e il 22%.

È legale venderla nel nostro Paese?

La legge 242 del 2016 ha permesso e promosso la coltivazione della canapa con una percentuale di Thc inferiore allo 0,6%. Sulla sua commercializzazione esistono sentenze contrastanti della Cassazione: se da un lato la corte con alcune pronunce ha fatto divieto della vendita di prodotti a base di cannabis light per uso diverso da quello “ornamentale”, appena lo scorso febbraio ha invece sdoganato la sua vendita. «Se non è considerata come produttiva di effetti stupefacenti giuridicamente rilevanti», questa la posizione dei giudici, allora è legale.

È pericolosa per la salute?

Secondo un parere espresso dal Consiglio superiore di sanità, il massimo organo consultivo del ministero della Salute, «la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa, in cui viene indicata in etichetta la presenza di “cannabis light”, non può essere esclusa». In particolare in relazione a specifiche condizioni, «quali ad esempio età, presenza di patologie concomitanti, stati di gravidanza/allattamento, interazioni con farmaci».

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