lunedì 23 marzo 2020
Se non si ha la possibilità di stampare il modulo, si può ricopiare a mano nella sue parti essenziali. Chi può muoversi, per quali ragioni. Vietato il running
Il  nuovo modulo per l'autocertificazione

Il nuovo modulo per l'autocertificazione - Viminale

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Cambia di nuovo il modulo per l’autocertificazione dei cittadini che intendono fare spostamenti. Lo prevede una circolare inviata ai prefetti dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla luce del nuovo Decreto.

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Se non si ha la possibilità di stampare il modulo, si può ricopiare a mano nella sue parti essenziale.

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Di pari passo con la nuova stretta sugli spostamenti, si sono intensificati i controlli. Secondo i dati del Viminale, domenica le forze di polizia hanno controllato 157.621 persone, denunciandone 10.326. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 53.776, con la denuncia di 158 esercenti e la sospensione dell’attività per 7 esercizi commerciali. Salgono così a 2.016.318 le persone controllate dall’11 al 22 marzo, con 92.367 denunciate per inosservanza degli ordini dell’autorità e 2.155 per false dichiarazioni.

QUALI SPOSTAMENTI SONO CONSENTITI?
Nel corso del mese di marzo la prescrizione generale del governo che impone di restare a casa è stata rafforzata da misure sempre più restrittive. La nuova ordinanza firmata dai ministri di Interno e Salute Luciana Lamorgese e Roberto Speranza vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Rientrano nelle «esigenze di assoluta urgenza» anche i casi in cui l’interessato si rechi presso grandi infrastrutture del sistema di trasporti (aeroporti, porti e stazioni ferroviarie) per trasferire propri congiunti alla propria abitazione. Al momento, la disposizione vale fino al 3 aprile.

I TRASPORTI SONO STATI RIDOTTI?
Sì. Trenitalia ha lasciato due corse di Alta velocità al giorno fra Milano e Napoli e disposto che le Frecce in transito da Torino, Venezia, Roma e Napoli si fermino solo nelle stazioni principali. Ancora, a Roma e a Milano gli orari e le frequenze di linee metropolitane e bus sono stati ridotti. Il ministero dei Trasporti sta valutando una ulteriore riduzione del traffico aereo. Sulle autostrade, posti di blocco delle forze dell’ordine controllano i viaggiatori in transito.

QUANDO È PERMESSO MUOVERSI DA CASA?
Il governo ricorda come «senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti». All’interno del proprio Comune, si deve evitare di uscire ed è consentito farlo solo in tre casi: «Per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, per situazioni di necessità o per spostamenti per motivi di salute». Il termine «comprovate» significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando al (o tornando dal) lavoro, anche tramite un modulo di autocertificazione. La non veridicità delle dichiarazioni costituisce reato. È consigliato comunque, ove possibile, lavorare a distanza o prendere ferie o congedi. Le situazioni di necessità riguardano ad esempio «l’acquisto di beni essenziali», come fare la spesa o rifornirsi di farmaci. In tali circostanze, occorre comunque assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro. Chi è separato o divorziato può spostarsi per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore affidatario, oppure per condurli presso di sé, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio.

SI PUÒ ANDARE A CORRERE AL PARCO?
No. La nuova ordinanza del ministero della Salute ha vietato di «svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto» e proibito «l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici». Ma il ministero specifica che rimane «consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona». È anche possibile utilizzare la bicicletta per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, i negozi di prima necessità e per svolgere attività motoria, ma sempre «in prossimità della propria abitazione». Resta tassativo il divieto di «assembramenti», insieme alla raccomandazione di tenere la distanza di sicurezza da altre persone. Si può uscire per gettare la spazzatura o per portare a spasso il cane o altri animali da compagnia, ma solo per le loro esigenze fisiologiche o per recarsi dal veterinario. Ci si può recare da parenti anziani non autosufficienti, ma facendo attenzione a non mettere in pericolo la loro salute.

QUAL È LA SANZIONE PER CHI NON RISPETTA LE REGOLE?
In caso di violazione accertata delle norme sugli spostamenti, si rischia l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 650 del codice penale, che prevede l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro. Tuttavia, il ministero dell’Interno ricorda che «pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato». Inoltre, fornire false dichiarazioni è un reato previsto dall’articolo 495 del codice penale, che lo punisce con «la reclusione da uno a sei anni».

QUALI NEGOZI POSSONO RESTARE APERTI?
Anzitutto quelli di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, benzinai e tabaccai, lavanderie e ferramenta. Il governo ha permesso che i centri commerciali restino aperti, ma alcune catene hanno comunque ristretto gli orari di apertura. Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia, Campania e Calabria hanno imposto la chiusura domenicale. Nel Lazio l’orario indicato è: 8:30-19 nei giorni feriali e 8:30-15:00 di domenica. Possono stare aperti pure negozi di venditori di computer, attrezzature per le telecomunicazioni, elettrodomestici, articoli igienico-sanitari. Parrucchieri, barbieri ed estetisti invece rimangono chiusi. Mentre bar e ristoranti, rosticcerie e pizzerie possono solo effettuare consegne a domicilio. Chiuse, ormai da giorni, palestre e piscine. Fra gli artigiani, possono lavorare coloro che si occupano di «impianti elettrici, idraulici e altri lavori di installazione».

GLI UFFICI PUBBLICI FUNZIONANO?
Sì, insieme a diverse attività private ma essenziali come le banche e le assicurazioni. Una circolare della ministra per la Pa Fabiana Dadone ha disposto laddove possibile di far lavorare il personale in smart working. Gli uffici postali restano aperti. Sono invece chiusi quelli dell’Agenzia delle Entrate (che ha sospeso i pagamenti fino al 31 maggio). Chiuse fino al 3 aprile scuole e università (ma la misura potrebbe essere prolungata).

STUDI PROFESSIONALI, SÌ O NO?
Secondo l’ordinanza della Regione Lombardia, gli studi di commercialisti, notai, avvocati, architetti e altre figure professionali sono tenuti a lavorare in smart working, salvo funzioni indifferibili che ne richiedano la presenza. Invece, il decreto del governo è meno restrittivo. Quale norma deve prevalere? I professionisti lombardi chiedono che si sciolgano i dubbi interpretativi.

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