venerdì 15 dicembre 2017
Lo ha stabilito il Tribunale di Milano con una sentenza che fa seguito ad un'analoga decisione di quello di Bergamo. I ricorsi hanno messo in evidenza una discriminazione non lecita
Una donna entra all'Inps (Ansa)

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Il bonus bebè andrà anche alle mamme straniere, in regola col permesso di soggiorno, di qualsiasi tipo sia. L'Inps infatti darà attuazione all'ordinanza del Tribunale di Milano che ha ordinato all'Istituto di dare il premio alla nascita pure alle mamme straniere che hanno avuto un figlio nel 2017 in possesso di un permesso di soggiorno e non solo quello di lungo periodo. Lo fa sapere l'Inps. "L'istituto - si legge sul sito dell'Istituto - ha già interessato i ministeri vigilanti e la Presidenza del Consiglio dei ministri e sta predisponendo i necessari interventi sulle procedure online".

"Con ordinanza 12 dicembre 2017, n. 6019 - si legge ancora in un chiarimento pubblicato sul sito - il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Apn, Asgi e Fondazione Giulio Piccini avverso le circolari Inps in materia di premio alla nascita, per aver limitato l'accesso al beneficio economico ad alcune categorie di donne straniere e precisamente alle sole donne titolari della carta di soggiorno o carta di soggiorno permanente. Il Tribunale - prosegue la precisazione - ha conseguentemente ordinato all'Inps di estendere il beneficio in questione a tutte le future madri regolarmente presenti in Italia che ne facciano domanda e che si trovino nelle condizioni previste dall'articolo 1, comma 353, legge 11 dicembre 2016, n. 232".

L'Inps ribadisce che le circolari che avevano limitato l'erogazione del Premio alla nascita (800 euro una tantum) alle mamme in possesso della carta di soggiorno permanente, sulla base dei requisiti previsti per il Bonus bebè deciso con la legge di Stabilità 190/2014 "sono state redatte seguendo le indicazioni scritte della Presidenza del Consiglio dei ministri. L'Istituto - si legge - aveva fatto presenti queste restrizioni e da alcuni mesi aveva chiesto ai ministeri di valutare la possibilità di cambiare orientamento e fornire indicazioni per estendere la copertura prevista per i soggiornanti di lungo periodo anche agli altri possessori di permesso. In ottemperanza all'ordinanza sopra citata - conclude l'Istituto - l'Inps ha già interessato i ministeri vigilanti e la Presidenza del
Consiglio dei ministri e sta predisponendo i necessari interventi sulle procedure online".

La decisione del Tribunale di Milano segue una sentenza del Tribunale di Bergamo, che aveva riconosciuto il diritto al bonus a 24 mamme eritree. Il "premio nascita" di 800 euro una tantum va concesso, secondo i giudici milanesei, a tutte le madri, anche quelle straniere che l’Inps aveva escluso perché non in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo. Il Tribunale di Milano ordina così all’Istituto nazionale previdenza sociale di estendere il premio a tutte le mamme straniere regolarmente soggiornanti in Italia e giudica "discriminatoria" la condotta dell’Istituto, il quale ora dovrà revocare le proprie circolari e pubblicare sul proprio sito una "nota informativa" che informi della estensione del beneficio.

In sostanza, spiega il giudice milanese Silvia Ravazzoni, non può essere l’Inps a escludere l’una o l’altra categoria di stranieri, e l’Istituto dovrà eliminare "la condotta discriminatoria attraverso l’estensione del beneficio assistenziale"a tutte le future madri regolarmente presenti in Italia che ne facciano domanda e che si trovino nelle condizione giuridico-fattuali" previste dalla legge 232 del 2016. «Non è quindi neppure necessario, come avevano fatto invece altri giudici, fare riferimento a quelle norme comunitarie che prevedono la parità di trattamento per i titolari di permesso unico lavoro – commentano i legali delle associazioni che hanno presentato ricorso –: in questo caso è proprio la legge nazionale istitutiva a prevedere il beneficio con la massima ampiezza, persino senza alcun limite di reddito».

«Confidiamo che ora l’Inps si adegui rapidamente alla decisione del Tribunale» ha commentato l’avvocato Alberto Guariso. Nel frattempo, sottolineano le associazioni, è importante che tutte le donne straniere che si trovano almeno al settimo mese di gravidanza entro il 31.12.2017 facciano domanda all’Inps al fine di poter beneficiare della decisione milanese che, lo ricordiamo, riguarda la "discriminazione collettiva" e quindi tutte le donne straniere regolarmente soggiornanti in Italia, indipendentemente dal titolo di soggiorno».

Il "Bonus mamma domani" consiste in un’una tantum di 800 euro che l’Inps eroga alla nascita del figlio (per il 2017). Nella circolare sul bonus l’Istituto di previdenza aveva introdotto, seguendo le indicazioni dei ministeri vigilanti, gli stessi requisiti previsti per il bonus bebè (una misura che era legata al reddito e che veniva erogata mensilmente e non una tantum).

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