sabato 14 settembre 2019
Una protesta per il suono delle campane ritenuto molesto ha fatto scattare la reazione di un intero paese del Levante ligure. All'assemblea convocata dal parroco decisione unanime: sono la nostra voce
La chiesa di San Giorgio con il suo campanile

La chiesa di San Giorgio con il suo campanile

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Un paese intero a difesa del suono delle sue campane. Accade a Bonassola, comune turistico della riviera spezzina, vicino a Levanto: ottocento abitanti, che in estate diventano più di duemila. In campagna molte case ormai sono vuote, qualcuno le compra, e così è accaduto che uno degli acquirenti, nella località di San Giorgio che sovrasta il paese, abbia avuto da ridire circa il suono ripetuto delle campane della chiesa. Il parroco, don Giulio Mignani, 49 anni, già segretario di due vescovi, ha cercato di venire incontro alle lamentele: ora l'Ave Maria del mattino suona alle 7.30, non più alle 7, e i rintocchi sono stati resi più "morbidi". Niente da fare: il contestatore "foresto", come dicono qui, lui stesso un legale, minaccia di ricorrere al giudice. Don Giulio, a questo punto, ha deciso di dare la parola alla comunità: "le campane sono di tutti, è giusto decidere insieme". Così, venerdì 13 sera, alcune centinaia di persone si sono riunite nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina. Molti altri hanno fatto pervenire per posta, o tramite parenti e amici, il loro parere. Ebbene, non c'è stata storia. Praticamente all'unanimità, l'assemblea ha deciso che le campane non si toccano. E di fronte alla perplessità di alcuni circa i rischi, anche economici, nel doversi accollare l'eventuale causa giudiziaria, subito è stato deciso – insieme a una raccolta di firme – anche una raccolta di fondi, per ora preventiva, per far fronte alle eventuali spese.


Non sono ovviamente mancate le reazioni sui social, in pratica tutte in favore delle campane, ovvero di quel suono che – ha scritto qualcuno – «è come una voce che ci fa compagnia». Una vera sfilata di interventi a sostegno del parroco. «Un paese senza campane – osserva Daniela – è un paese morto». Raffaella, come altri, tocca il tasto dell'identità locale: «Bonassola non sarebbe più Bonassola senza il loro suono». Non manca naturalmente un po' di polemica, sia pure sempre nei limiti dell’ironia e della correttezza: «Anche il mare mosso qui fa rumore: lo eliminiamo?». E ancora: «Chi prende casa vicino alla ferrovia blocca i treni?». Al di là di questo, gli abitanti sono concordi nel sottolineare il significato sociale, oltreché religioso, di quel suono. In Val di Vara, del resto, non lontano dalla riviera, le campane di Maissana da diversi anni suonano per segnalare le "allerte rosse" della protezione civile.


Prudente e rispettoso di tutti, ma insieme deciso, il commento di don Giulio: «Ritengo sia sempre una vittoria confrontarsi e giungere a scelte che sono frutto di condivisione e di discernimento comunitario». E aggiunge, convinto: «Questa partecipazione corale non è stata contro qualcuno, ma in favore del suono delle campane».


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