martedì 23 luglio 2019
Erano coinvolti con altri tre minori nell'inchiesta 'Angeli e Demoni'. Qualche tempo fa la decisione del Tribunale dei minorenni di Bologna. Salvini in visita: segnalate casi di abusi
archivio Ansa

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Quattro dei sette bambini coinvolti nell'inchiesta 'Angeli e Demoni' sugli affidi, aperta dalla Procura di Reggio Emilia, sono tornati a vivere con i genitori naturali. La decisione del Tribunale per i Minorenni di Bologna, a quanto si apprende, non è recentissima ed è emersa nelle verifiche e nei controlli avviati dagli uffici giudiziari minorili su segnalazione della Procura reggiana di anomalie e illeciti da parte dei servizi sociali della Val d'Enza.

Intanto oggi a Bibbiano è arrivato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Sono quasi diecimila in Emilia-Romagna i bimbi sottratti negli ultimi anni ai genitori - ha detto -. Andremo fino in fondo. Non avrò pace finché l'ultimo dei bimbi, sottratto ingiustamente a mamma e papà, sarà tornato a casa".

Il vicepremier ha anche annunciato che entro i primi giorni d'agosto verrà approvata al Senato una commissione d'inchiesta sulle case famiglie in Italia: "C'è un disegno di legge cui sta lavorando Licia Ronzulli (senatrice di Forza Italia, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, ndr)", ha spiegato, aggiungendo che occorre anche "rivedere l'affido condiviso" e il "diritto di famiglia", per "rimettere al centro i bambini", perché "il bambino va sempre tutelato quando gli adulti litigano. Chi sbaglia sulla pelle dei bambini deve pagare il doppio". "E lo dico - ha detto il ministro dell'Interno proprio dal paese del Reggiano al centro dell'inchiesta sui presunti affidi illeciti di minori - con tutto il rispetto delle case famiglie che fanno bene il loro lavoro, assistenti e servizi comunali che fanno bene il loro lavoro".

In seguito il ministro Salvini ha invitato "chiunque sia a conoscenza di altri abusi, ovunque in Italia, a segnalarli al ministero dell'Interno, anche in forma anonima: faremo tutte le verifiche del caso".

In realtà nell'inchiesta di Bibbiano le case famiglie non c'entrano: ad essere finiti sotto la lente della magistratura sono i metodi con i quali i bambini venivano indotti a raccontare presunti abusi subiti in famiglia.

La vicenda di Bibbiano ha preso una piega marcatamente politica: anche Luigi Di Maio annuncia una visita a Bibbiano con il ministro Bonafede "per illustrare la squadra speciale che si occupa di tutela dei minori".

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La vicenda

Il 'caso Bibbiano' scoppia il 27 giugno, quando i carabinieri eseguono 18 misure cautelari in un'inchiesta della Procura di Reggio Emilia su un presunto giro di affidi illeciti nella Val d'Enza reggiana. Nei guai finiscono assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi. Agli atti ci sono 'lavaggi del cervello' ai bambini per raccontare abusi che non ci sono mai stati, relazioni dei servizi sociali falsate e quindi, questa l'accusa principale, minorenni illegittimamente tolti alle famiglie naturali e riaffidati: un business da migliaia di euro. Ci sono anche alcuni dettagli forti, come l'uso di una macchinetta dei ricordi, con impulsi elettromagnetici e elettrodi applicati su mani e piedi dei bimbi: un sistema che serviva per alterare lo stato della memoria in prossimità dei colloqui. Ma anche i regali e le lettere dei genitori naturali nascosti in un magazzino, i disegni dei bambini contraffatti per descrivere molestie mai subite in famiglia.

Si parla subito di 'caso Bibbiano, dal nome del Comune il cui sindaco Pd, Andrea Carletti, è finito ai domiciliari, accusato di abuso d'ufficio e falso e di aver 'coperto' i reati. Ma non di maltrattamenti sui minori, come chiarito il giorno successivo all'esecuzione dell'ordinanza dal procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini. Carletti si è autosospeso dal partito.

*** AGGIORNAMENTI

Il 20 settembre 2019 il Tribunale del Riesame ha revocato i domiciliari a Carletti, imponendo però l'obbligo di dimora

Il 3 dicembre 2019 la Corte di Cassazione ha annullato la misura cautelare dell'obbligo di dimora. Nelle motivazioni, pubblicate successivamente (il 14 gennaio 2020) si legge che non c'erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell'obbligo di dimora

***

L'inchiesta, per ora, ha confini definiti: si concentra su sei-sette casi e alcune figure, tra cui la dirigente del servizio sociale, Federica Anghinolfi, lo psicoterapeuta Claudio Foti della onlus torinese Hansel & Gretel e la moglie, Nadia Bolognini. Foti, inizialmente ai domiciliari, ora è all'obbligo di dimora dopo che parte delle accuse, per il Riesame, sono cadute.

Fin da subito però lo scandalo esce dalla Val d'Enza e diventa di rilievo nazionale e terreno di scontro politico. Il ministro Bonafede invia ispettori al tribunale per i minorenni e alla Procura di Reggio. Si annuncia presto l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul tema affidi e case famiglie. È in particolare il Movimento 5 Stelle a attaccare il Pd, "il partito di Bibbiano" per il vicepremier Luigi Di Maio. I dem rispondono annunciando querele e chiedendo di non strumentalizzare.

Nel paese intanto si tengono manifestazioni e fiaccolate e Giorgia Meloni di FdI è una delle prime a arrivare e a incontrare alcuni genitori, oggi seguita da Matteo Salvini. Intanto il tribunale per i minorenni, "parte lesa" come detto dal suo presidente Giuseppe Spadaro, ha avviato un'ampia rivalutazione dei casi seguiti dal servizio sociale incriminato, non solo quelli al centro dell'inchiesta. In alcuni casi, nel frattempo i bambini sono stati già riaffidati alle famiglie naturali.

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