martedì 14 aprile 2020
Non c'è traccia di slot e scommesse nel nuovo decreto. Minenna, direttore Agenzia dei Monopoli: "Sono attività economiche non essenziali. E a rischio assembramento non giustificato dal gettito"
L'azzardo non riparte

L'azzardo non riparte - Archivio Ansa

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Azzardo ancora tutto bloccato. Non c'è traccia di slot, lotto o scommesse nel decreto che da oggi permette la riapertura di alcune attività economiche, come cartolerie e librerie. Anche se in alcune di queste prima del blocco era possibile farlo. E l'azzardo resta fuori anche da ipotesi di riapertura per i primi di maggio. "Il Governo ha bloccato tutte le attività economiche non essenziali tra cui ovviamente le sale giochi. Anteporre valutazioni di gettito avrebbe contribuito ad aumentare il rischio di assembramento o prolungato i tempi di attesa nelle tabaccherie. Abbiamo lasciato aperto quello online, dove peraltro c’è un maggiore controllo dei flussi finanziari". Lo spiega Marcello Minenna, direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in un'intervista al Sole24 Ore. E oltre alla spiegazione sulla non riapertura, è particolarmente interessante il riferimento ai flussi finanziari nell'azzardo online. Minenna è, infatti, un grande esperto del settore, è stato consulente di varie procure in inchieste sulle "azzardomafie", proprio in relazione al controllo dei flussi finanziari e al riciclaggio.

Sul futuro Minenna non anticipa nulla. "Lo dirà il Governo quando sarà possibile attivare la fase due. Vale per il gioco come per gli altri settori produttivi con cui ci interfacciamo quotidianamente". Ricordiamo che col decreto del Presidente del Consiglio dell'8 marzo, e le determinazioni del direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del 12, 21 e 30 marzo, restano solo i Gratta&Vinci e parte dell'azzardo online, quest'ultimo molto ridotto per il blocco di quasi tutte le attività sportive. Attualmente sono quasi 63mila gli esercizi commerciali con le slot spente, poco meno di 5mila le sale Vlt chiuse, più di 10mila le agenzie e punti scommesse chiusi. Molte meno, "solo" 203, ma altrettanto chiuse le sale bingo. È difficile che possano riaprire le sale in tempi brevi, in particolare le sale slot e Vlt, dove sarebbe molto difficile rispettare le distanze. E anche nell'eventualità di una riapertura dei bar è molto probabile che per lo stesso motivo le "macchinette" resteranno spente. Ricordiamo che, inoltre, le Regioni potrebbero intervenire mantenendo i divieti, a maggior ragione in un settore dove molte hanno da tempo legiferato in modo severo. E così anche i comuni, molti dei quali da settimane sono andati oltre il blocco deciso da Governo e Monopoli, vietando anche i Gratta&Vinci, sempre per tutelare sicurezza e salute.

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