martedì 22 novembre 2016
Tutto esaurito al seminario per medici e psicologi lunedì 28 novembre a Milano, interesse altissimo per la crescita delle dipendenze anche nel capoluogo lombardo
Costi sociali del gioco, Milano s'interroga
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Un seminario formativo sui risvolti sociali, economici e politici delle azzardopatie. Con una affluenza quasi doppia rispetto ai posti disponibili, in tutto 90 a segnalare come anche tra gli addetti ai lavori l’attenzione rimane altissima. È quello organizzato a Milano dalla Città metropolitana (l’ex Provincia) per lunedì 28 a palazzo Isimbardi, "Giocati dall’azzardo. Mafie, illusioni e nuove povertà" e rivolto a medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, educatori professionali.

Visto il numero sempre più elevato di persone che sviluppano un rapporto di dipendenza con il gioco d’azzardo, fanno sapere gli organizzatori, “si sta verificando una delicata fase di riorganizzazione complessiva del mondo dei servizi per le dipendenze”, anche alla luce delle recenti leggi. Il seminario, in particolare, si soffermerà su alcuni aspetti legati a questo problema: la recente metamorfosi dell’offerta e la differenziazione dei canali di accesso, le caratteristiche “tecniche” dei nuovi giochi o le pubblicità, fino alle misure di protezione per chi è affetto da ludopatia o per i familiari (come ad esempio la nomina dell’amministratore di sostegno). Al termine della giornata verranno infatti presentati gli elementi di diagnosi e cura, affrontandoli dal punto di vista delle diverse competenze professionali e del lavoro di equipe.

Per la consigliera delegata alle Politiche sociali della Città metropolitana di Milano, Elena Buscemi, “l’azzardo a volte può trasformarsi in una malattia e spesso colpisce le categorie sociali fragili più a rischio: il gioco diventa così un amplificatore delle situazioni di disagio, solitudine e povertà, portando alla perdita del contatto con la realtà e creando dipendenza. Ecco perché abbiamo organizzato questo seminario. E il fatto che siano arrivate molte più richieste rispetto ai posti a disposizione – conclude – ci dice chiaramente quanto il tema sia importante e sentito”.

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