venerdì 16 giugno 2017
Un appello in 7 punti verrà sottoposto al sottosegretario Beretta prima della Conferenza Stato-Regioni: contrastare abuso di azzardo e salvaguardare l'interesse pubblico
Azzardo, 7 mosse per metterlo ko
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«Chiarezza di obiettivi e strumenti » per contrastare davvero «l’abuso di azzardo» e «tutelare il bene comune e salvaguardare l’interesse pubblico». È quello che chiedono al governo le Associazioni, gli Enti della Comunità Ecclesiale e i Movimenti «in vista della Conferenza Unificata Stato Regioni, di nuovo convocata per giovedì 22 giugno per il riordino di una parte dei giochi d’azzardo». E lo fanno rilanciando l’appello in sette punti «per fermare l’azzardo in Italia». Punti definiti «inderogabili» che saranno illustrati mercoledì 21 giugno al sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta da una delegazione.

Nel nuovo documento, che porta la firma della Consulta antiusura, del Cartello 'Insieme contro l’azzardo', della Caritas Italiana, della Campagna 'Mettiamoci in gioco', del Forum Associazioni Familiari, dei movimenti No Slot e Slot Mob, delle associazioni Alea e And, dell’Associazione genitori scuole cattoliche, delle Acli, si chiede al governo «un dialogo franco, onesto e sincero negli obiettivi da perseguire e negli strumenti da utilizzare al fine di tutelare il bene comune e salvaguardare l’interesse pubblico ». E questo perché, affermano con forza, «nell'architettura del provvedimento presentato dal governo, invece, alla riduzione tecnologica dell’offerta dell’azzardo non corrisponde affatto la previsione della contrazione del consumo». Mentre, «proprio un taglio netto all’abuso di azzardo resta il nostro obiettivo principale ».

Dialogo aperto, dunque, ma, è l’invito, «è richiesta la correttezza dell’interlocuzione con i rappresentanti dell’esecutivo e del Parlamento, scevra da doppi sensi e obiettivi reconditi». Un’accusa forte che i firmatari spiegano definendo «inaccettabile che l’emendamento introdotto nella manovra correttiva finanziaria approvata alla Camera il 30 maggio, mentre fissa la riduzione del 34 % del numero di slot installate nei pubblici esercizi, adotti l’ambiguo vincolo che ciò avvenga 'a introiti invariati'». Che, appunto potrebbe non portare a un calo del consumo di azzardo. Anche perché, e qui la critica delle associazioni è molto chiara, «se non si procede a identico taglio per le Vlt nelle sale gioco, la conseguenza potrà persino essere quella di aumentare il rendimento di tale seconda (e ancor più aggressiva) tipologia di macchine».

Le Vlt, infatti, permettono di 'giocare' cifre molto più alte delle slot e in tempi molto più rapidi. Ma non basta perché al governo si chiede anche «una revisione» dell’imposizione fiscale per eliminare «inaccettabili franchigie delle quali beneficia il commercio dell’azzardo rispetto ad altre attività economiche». E questo soprattutto per la bassissima tassazione dell’azzardo online, settore in fortissima crescita. È un vero grido d’allarme quello lanciato dalle associazioni contro una «patologia anche di tipo sociale ed economico» che, assicurano, «ci induce a proseguire con determinazione nel dialogo, con la condivisione e l’unione delle forze».

Anche perché, avvertono, «il problema non riguarda solo la figura del giocatore d’azzardo, ma l’insieme delle famiglie che subiscono passivamente le conseguenze della dipendenza ». Un fenomeno di fronte al quale «è ancora troppo limitata l’offerta di presa in carico terapeutica da parte dei servizi sociosanitari». Così vengono rilanciati i sette punti sui quali, sottolineano i firmatari, è «perfettamente in linea anche la giurisprudenza delle magistrature superiori», compresa la Consulta, che «hanno rigettato molti ricorsi» contro i regolamenti comunali e le leggi regionali «intervenuti a contenere l’impatto del gioco d’azzardo sulle popolazioni e sui territori». Tra i punti vi è, infatti, il «concreto, esplicito e incondizionato riconoscimento agli Enti locali di totale autonoma potestà regolamentare e legislativa in materia».

Si ribadisce poi che «ogni intervento nel settore dell’azzardo deve mirare a ridurre non solo l’offerta ma anche il consumo». Che «la pubblicità va rapidamente estinta in maniera assoluta» con l’impegno a approvare i progetti di legge presentati alle due Camere da oltre 200 parlamentari ». Inoltre le Asl «devono dispiegare l’offerta di presa in carico terapeutico e predisporre la sorveglianza sanitaria su tutti i locali dove si esercita gioco d’azzardo, con divieto ovunque di consumo di alcolici e di fumo». Va «stabilita una moratoria integrale di ogni tipo e struttura di nuovi giochi d’azzardo». Si chiede infine che siano «messi a disposizione di comuni, Asl, cittadini, ricercatori, i dati - scorporati per tipologia, provincia e città - dei flussi di denaro a oggi movimentati dall’azzardo». Tutto questo sarà illustrato a Baretta, affermando «la disponibilità delle associazioni sottoscrittrici dell’appello ad un incontro urgente con i rappresentanti del Governo, delle Regioni e degli Enti locali».

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