giovedì 1 luglio 2021
Dal primo luglio le domande per il benefit temporaneo. Le novità. Mille euro in media per autonomi e disoccupati, 377 euro in più per chi percepiva gli assegni familiari. Esclusi i redditi medio-alti
Famiglia a Milano

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È pronta la procedura per fare domanda all’Inps e ottenere l’assegno temporaneo per i figli minori a carico, dal primo luglio al 31 dicembre.

QUI TUTTE LE ISTRUZIONI DELL'INPS

L'assegno temporaneo è la nuova misura per i nuclei familiari con figli minori a carico che non hanno diritto all'assegno per il nucleo familiare (Anf), e cioè: lavoratori autonomi, disoccupati, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, titolari di pensione da lavoro autonomo e nuclei familiari che non hanno tutti i requisiti necessari per avere diritto all'Anf.

La domanda può essere presentata dal 1° luglio al 31 dicembre 2021: sul portale web Inps; al Contact Center Integrato (da telefono fisso: 803.164; da cellulare: 06.164.164); ai Patronati.

Per le domande presentate entro il 30 settembre 2021 saranno riconosciuti gli arretrati dal 1° luglio. Per le successive l'assegno sarà pagato dal momento della presentazione della domanda.

La procedura è semplice: basta inserire il codice fiscale dei figli minori e l'Iban del genitore su cui accreditare le somme, oltre
ad avere un ISEE corrente (che però non deve essere allegato). Il pagamento sarà accreditato sul conto intestato al genitore richiedente. In caso di genitori separati legalmente o divorziati con affido condiviso, il pagamento è diviso al 50% tra i due genitori, oppure effettuato all'unico genitore richiedente in presenza di un accordo tra di loro.

Chi già percepisce il Reddito di Cittadinanza non deve presentare la domanda, in quanto la quota di assegno spettante sarà pagata d'ufficio dall'Inps direttamente sulla carta di pagamento RdC.

Per quanto riguarda coloro che sono già beneficiari di assegno al nucleo familiare (Anf), cioè i genitori lavoratori dipendenti o pensionati, dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021 l'assegno aumenta di 37,5 euro per ciascun figlio nel casi dei nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio e i minori a carico sono almeno tre.

La maggiorazione è riconosciuta anche in presenza di figli maggiorenni inabili al lavoro, oltre che di figli con età compresa tra i 18 e i 21 anni se studenti o apprendisti e appartenenti a nuclei numerosi.

L'importo

L’assegno temporaneo per gli autonomi e i disoccupati è legato al reddito Isee. Sotto i 7.000 euro Isee l’importo è massimo: 167,5 euro mensili per una coppia con un figlio, 335 euro con due figli; dal terzo l’aumento è del 30%: 653 euro con tre figli (dunque 217,75 a figlio), 871 euro con quattro e 1.179 con cinque o più figli. Gli importi decrescono però rapidamente e dopo i 50 mila euro Isee non si prende più nulla.

Per quanto riguarda i dipendenti, l’assegno resta per ora ancorato al reddito familiare lordo e l’unica novità riguarda gli aumenti: 37,5 euro in più a figlio e 55 in caso di 3 o più figli. L’aumento non è una base comune per tutti, ma va solo a chi percepisce già l’assegno.

Questa decisione ha generato una situazione anomala, perché crea uno scalone tra l’ultimo percettore di assegno e chi, con un solo centesimo in più di reddito, non ne ha diritto. Facciamo un esempio. L’importo degli Anf è massimo fino a 14.775,06 euro lordi, livello che finora permetteva a una coppia con un figlio di avere 137,5 euro, poi l’assegno cala rapidamente e arrivati a 72.929,61 euro annui diventa di soli 12 centesimi al mese. Oltre questa soglia, niente assegni. Con gli aumenti, il reddito più basso ottiene 175 euro al mese a figlio (137,5 + 37,5), il reddito più alto passa a 37,62 al mese (0,12 + 37,5). Se però si guadagna un solo centesimo in più, cioè 72.929,62 euro, l’assegno sfuma. Un minuto di straordinario, e si perdono 225 euro.

Importante: i lavoratori dipendenti che superano i limiti di reddito previsti dagli Anf e non hanno diritto all'assegno possono fare richiesta dell'assegno temporaneo se il reddito Isee della famiglia è inferiore a 50.000 euro.

L’assegno temporaneo, in ogni caso, aumenta le risorse a tutte le famiglie (esclusi i redditi medio-alti): a quelle degli autonomi, che prima non percepivano nulla, e a quelle dei dipendenti, che ottengono di più. Inoltre, le detrazioni per i figli a carico restano in vigore per tutti. Il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, in audizione alla Commissione Lavoro del Senato, di recente ha spiegato che il 5,5% di tutte le famiglie italiane potrà beneficiare dell’assegno temporaneo, il cui importo medio sarà di 962 euro, mentre il 15,8% beneficerà della maggiorazione degli Anf, 377 euro in più in media.

Inoltre, l’86,6% della spesa per l’assegno e l’81,5% di quella per gli aumenti, andrà alle famiglie con redditi bassi o medi appartenenti ai primi tre quinti della distribuzione del reddito. Ai più poveri, in particolare, arriva una somma pari a quasi il 7% del reddito.

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