venerdì 20 marzo 2020
Il presidente nazionale Favero: «In autunno sarà ancora più bello festeggiare la fine di questo difficilissimo momento per l'Italia»
Alpini sfilano in piazza Duomo, durante l'Adunata del 2019

Alpini sfilano in piazza Duomo, durante l'Adunata del 2019 - Fotogramma

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Non conoscono il significato della parola «impossibile», ma anche loro, stavolta, si sono dovuti fermare, come tutta l'Italia, di fronte all'avanzata dell'epidemia di coronavirus. L'Associazione nazionale alpini ha deciso di posticipare alla seconda metà di ottobre, l'Adunata nazionale prevista a Rimini e San Marino dal 7 al 10 maggio. Non sarebbe stato opportuno, infatti, concentrare oltre mezzo milione di persone, in tre giorni, in una sola località. Dal secondo dopoguerra questa bella tradizione non si era mai interrotta.

«L’esigenza di tutelare la salute di tutti – sottolinea il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero – è prioritaria. L’Adunata, che dalla fine della Seconda guerra mondiale non si è mai interrotta, è la più importante manifestazione al mondo organizzata da un'Associazione d’arma, con lo spirito di amicizia e solidarietà che da sempre contraddistingue gli alpini. Un grande messaggio di pace e fratellanza che rimane ovviamente immutato anche con uno spostamento di alcuni mesi. In autunno – continua Favero - sarà ancora più bello ritrovarsi e, auspicabilmente, festeggiare tutti insieme la fine di questo difficilissimo momento per il nostro Paese».

L'ospedale da campo va avanti

Intanto, continua l'impegno delle penne nere per allestire l'ospedale da campo da trecento posti, il più grande in Europa, nella zona della Fiera di Bergamo, città sulla linea del fronte nella battaglia al morbo. «Uomini e donne dell’Ana - conclude Favero - continueranno con immutato spirito di servizio a lavorare a sostegno degli interventi di emergenza in atto, non solo a Bergamo, ma in tutto il Paese, portando ovunque il loro contributo di solidarietà e capacità, da sempre conosciuto ed apprezzato».

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