mercoledì 9 gennaio 2019
Si parte con un gruppo di quattordici, tra i 15 e i 18 anni, l’obiettivo è la piena autonomia e l’inserimento sociale. Tre incontri per saperne di più. Ecco a chi rivolgersi
(Archivio Ansa)

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Caritas Ambrosiana e Comune di Milano cercano famiglie alle quali affidare minori stranieri non accompagnati. Quattordici, tanto per cominciare. Tutti d’età fra i 15 e i 18 anni, cinque dei quali provenienti dall’Egitto e sei dall’Africa subsahariana. Ma la speranza è che il progetto di «Accoglienza familiare per adolescenti migranti soli» promosso da Caritas e Palazzo Marino possa crescere e diffondersi, per offrire a loro e ad altri ragazzi, tutti finora ospitati in comunità, la possibilità di iniziare un’esperienza di «seconda accoglienza» e di accompagnamento verso l’autonomia e il pieno inserimento sociale.

Prosegue, intanto, il tempo della semina. Ecco, dunque, il «percorso formativo» rivolto sia alle famiglie sia ai single, per aiutare chi fosse interessato a capire cosa significa in concreto accogliere in casa questi ragazzi. Un percorso in tre incontri che si aprirà venerdì 11 gennaio (leggi sotto).

«Negli ultimi anni Milano ha visto crescere il numero di minori stranieri non accompagnati. In genere adolescenti, quasi sempre maschi: a volte con una famiglia nel Paese d’origine; altre volte ormai privi di legami significativi, praticamente soli al mondo», racconta Matteo Zappa, responsabile per le aree minori e famiglia di Caritas Ambrosiana. Si tratta di ragazzi che spesso hanno alle spalle percorsi drammatici. C’è chi ha lasciato la madrepatria per sfuggire a condizioni di povertà estrema o di violenza, e dare una speranza di futuro a sé e ai familiari rimasti a casa. C’è chi ha conosciuto l’inferno del lavoro, della prigione, della schiavitù in Libia; chi ha rischiato la vita traversando il Mediterraneo.

«A fine 2018 erano 830 i minori stranieri non accompagnati accolti dal Comune di Milano nelle comunità educative. Un centinaio, invece, quelli ospitati da Caritas nella sua rete di comunità e cooperative in diocesi – riprende Zappa –. In genere, a Milano, le comunità sono piccole e ben inserite nel territorio. Ma l’esperienza insegna come l’affido familiare – una soluzione che la nostra legge promuove – possa dare una marcia in più al cammino di questi ragazzi verso l’autonomia e l’inserimento sociale, culturale, scolastico e lavorativo. Perciò incoraggiamo questa bella scelta di accoglienza e solidarietà e promuoviamo, per loro come per i minori italiani, il diritto a una famiglia. Ma è decisivo non lasciare sole le famiglie e i single che decidono di aprire la porta di casa».

Ecco, dunque, il servizio di formazione, consulenza e accompagnamento di affidatari e ragazzi che Caritas svolge con i suoi operatori. «Il Comune ha già messo in atto alcune esperienze di affido di minori stranieri non accompagnati, mentre per noi è la prima volta – spiega Zappa –. Da tempo abbiamo avviato un lavoro di sensibilizzazione che ha "intercettato" la disponibilità di alcune famiglie. Nel frattempo sono stati individuati i 14 ragazzi, dei quali gli operatori hanno valutato le caratteristiche, l’idoneità e la disponibilità a un’esperienza di affido. Ora si tratta di accompagnare famiglie e ragazzi nel percorso di conoscenza reciproca, fino all’affido. E di proseguire anche dopo nell’affiancamento».

L’affido, sottolinea il responsabile Caritas, «è anche un’opportunità per superare il problema del vuoto di tutele e del rischio di interruzione del percorso di inserimento che si può verificare al compimento del 18° anno». Si tratta inoltre «di un’esperienza dal forte significato civile ma anche ecclesiale – sottolinea Zappa – capace di testimoniare una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione ben diversa dal clima che oggi spesso si respira. Abbiamo incontrato famiglie che credono nel valore umano dell’accoglienza, e numerose altre che lo vivono a partire dall’ispirazione cristiana e sono il volto di comunità e parrocchie solidali».

Tre incontri per saperne di più. Il percorso formativo

Si comincia venerdì 11 gennaio alle 18,30. Nella sede di Caritas Ambrosiana, in via San Bernardino 4 a Milano. Come per i due incontri successivi. È «L’affido familiare» il titolo del primo incontro del «Percorso formativo per aspiranti famiglie affidatarie di minori non accompagnati» che Caritas e Comune di Milano rivolgono a famiglie e single interessati a capire come si declina in concreto questa esperienza.

Il secondo incontro: il 25 gennaio, sul tema «In viaggio con i ragazzi: i luoghi dell’accoglienza in Italia».

Il terzo incontro: l’8 febbraio. Il titolo: «Apro la mia casa». L’affido – spiegano i promotori del progetto di «Accoglienza familiare per adolescenti migranti soli», che all’inizio vuole "trovare casa" a 14 ragazzi – si presenta come un’opportunità preziosa «per la seconda accoglienza e l’accompagnamento verso l’autonomia» di ragazzi ospitati in comunità residenziali. Nei tre incontri, anticipano i promotori, «si darà ampio spazio al confronto, alle domande e alla conoscenza della realtà di questi minori». Info e iscrizioni: 02.76037.343; anania@caritasambrosiana.it.

Caritas Ambrosiana, intanto, offre due altre possibilità per conoscere meglio il progetto di accoglienza familiare. Il primo incontro si terrà venerdì 18 gennaio alle 19,30 alla «Masseria» (via Cusago 2) a Cisliano. Una serata organizzata con i «ragazzi della Masseria» che «propongono un giropizza per stare con gli amici, per una serata di famiglia, per non cucinare una sera». E saperne di più sull’esperienza lanciata da Caritas e Comune di Milano. Il costo: 10 euro a persona. Obbligatoria la prenotazione via mail entro il 15 gennaio, indicando il numero di persone, a unacasaancheperte@gmail.com. Il secondo incontro: un "apericena" di presentazione che su iniziativa delle comunità parrocchiali si svolgerà sabato 26 gennaio alle 19,30 al Centro pastorale «San Giuseppe» (piazza don Carlo Elli, 1) a Bollate. L’apericena è a offerta libera e servirà a raccogliere fondi per un progetto a favore di minori in Uganda. Per partecipare, scrivere entro il 24 gennaio a sangiuseppebollate@libero.it


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