venerdì 1 giugno 2018
Oggi via alle richieste di rimborso per 11mila coppie in lista d’attesa
Una famiglia con figli adottivi (Ansa)

Una famiglia con figli adottivi (Ansa)

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L’ultimo atto del governo Gentiloni è una bella sorpresa che si traduce in un atto di giustizia nei confronti delle coppie adottive. Un contributo di 40 milioni che servirà per i rimborsi relativi alle adozioni internazionali 2012-2017. A beneficiarne saranno 11.138 genitori che negli ultimi cinque anni hanno regalato il conforto affettivo e la stabilità educativa di una famiglia a 13.664 bambini che ne erano privi. «Il decreto era già stato firmato il 16 maggio scorso dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi – spiega con soddisfazione la vicepresidente della Cai, Laura Laera – ma solo l’altro ieri la Corte dei conti ha dato il via libera ». E da oggi le coppie potranno trovare sul sito della Cai (Commissione adozioni internazionale) i moduli on line relativi alle procedure di rimborso.

Non si tratterà di una copertura totale delle spese sostenute ma solo di una prima tranche. D’altra parte solo fino a poche settimane fa gli enti autorizzati lamentavano il 'buco' relativo ai rimborsi dopo il 2011 e non c’era in vista alcuna ipotesi positiva. Alla fine però i fondi sono stati trovati e il governo ha deciso di 'premiare' in extremis le famiglie adottive. Una scelta che fa onore all’esecutivo uscente. Il tetto massimo per i rimborsi 2012-2017 è pari a 5mila euro, mentre per la fascia di reddito più alta sono previsti 3mila euro. Le domande potranno essere presentate a partire da oggi fino al 16 luglio. Nel frattempo sarà in Gazzetta Ufficiale il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri e i rimborsi diventeranno operativi. I fondi andranno a coprire le spese legate alle procedure dell’adozione internazionale di quelle famiglie che hanno concluso gli iter adottivi o di affidamento pre-adottivo tra il primo gennaio 2012 e il 31 dicembre 2017. I rimborsi alle coppie, infatti, erano ancora fermi al 2011.

Da oggi le domande andranno presentate tramite il portale on line 'Adozione Trasparente'. Non saranno prese in considerazione – si spiega sul sito della Commissione internazionale – le istanze di rimborso eventualmente inviate in questi anni. Quindi c’è la necessità di «formulare nuova istanza secondo le modalità specificate». La metà delle spese effettuate per completare un iter adottivo sono deducibili. Gli enti hanno lamentato la difficoltà di recuperare i dati delle pratiche più datate, quelle non ancora inserite nel nuovo portale, ma si tratta di difficoltà tecniche che – assicura la vicepresidente della Cai – verranno superate in una logica di collaborazione reciproca.

Dopo un triennio di stasi – per ragioni che ancora attendono di essere chiarite in modo soddisfacente – è il secondo sblocco di fondi a favore delle famiglie adottive ottenuto in meno di un anno da Laura Laera che, com’è noto, ha preso la guida della Cai nel maggio scorso. Nel giugno 2017 era stato sanato il pregresso fino al 2011, con circa 20 milioni di euro assegnati a 1.700 famiglie in attesa da oltre sei anni. La nuova, positiva svolta segna un passo avanti importante, anche sul piano della credibilità, nel progetto di rilancio dell’adozione internazionale. Certo, la crisi è tutt’altro che superata. Dal 2004 al 2016 le adozioni sono calate quasi dell’80% a livello mondiale. Mentre nel nostro Paese il crollo è stato 'solo' del 55%. Lo scorso anno sono stati 1.439 i bambini arrivati nel nostro Paese.

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