Don Franco Carnevali - Facebook

L'oratorio è chiuso ma gli oratoriani hanno voluto lo stesso lasciare un ricordo per il loro antico assistente. «Grazie, don Franco! Il tuo oratorio», c'è scritto sulla bacheca dell'oratorio San Luigi di Lecco, dove don Franco Carnevali ha iniziato il ministero nel 1976. Il sacerdote, nato a Legnano il 12 dicembre 1952, è morto oggi all'ospedale San Gerardo di Monza, a causa del coronavirus. Giovane prete, approdò sulle rive del lago di Lecco, dove rimase fino al 1990, formando generazioni di oratoriani. «È stata una presenza determinante per la vita molti - lo ricorda monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco e già portavoce degli arcivescovi di Milano, cardinali Dionigi Tettamanzi e Angelo Scola -. Ha appassionato generazioni di giovani, a Lecco e in Diocesi di Milano, alla parola di Dio e all’amicizia con Gesù Cristo. In un momento così difficile - sottolinea il prevosto - in cui la morte ci circonda da ogni dove, l’esempio di don Franco ci mostra che la vita ha senso se diventa un dono». Mercoledì sera, monsignor Milani celebrerà nella Basilica di San Nicolò, a porte chiuse, una Messa di suffragio per don Franco e tutti i lecchesi deceduti a causa del coronavirus, per i quali è stato impossibile celebrare il funerale.

Dopo l'esperienza lecchese, don Carnevali è stato assistente dell'Azione Cattolica diocesana, prevosto di Gallarate, vicario episcopale della Zona VI di Melegnano e parroco della comunità pastorale Santissima Trinità d’Amore di Monza, dove è deceduto. Così lo ricorda l'amico d'infanzia Franco Monaco: «Uomo e prete generoso, che dava tutto se stesso, con una dedizione totale, che noi talvolta gli rimproveravamo. Dotato di una forza, di una passione e di un carisma che facevano breccia nei suoi giovani, nei suoi collaboratori, nelle sue comunità. Per me è stato e sempre resterà come un luminoso esempio di uomo e cristiano».