venerdì 7 agosto 2015
La Lega: 700 euro per chi aiuta la comunità. Il sottosegretario Bobba: ma così è impossibile. La chiave nel Fondo sociale europeo.
L'INTERVENTO Siri (Noi con Salvini): il nostro testo è aperto a contributi
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Dodici mesi al servizio della propria comunità, una diaria di 700 euro al mese e una 'valutazione finale' che può essere spesa come lettera di presentazione nel curriculum o per ottenere crediti all’università. Il progetto formativo al senso civico, proposto dalla Lega per i neodiplomati, è racchiuso in venti articoli di legge, in cui l’anno di servizio civile obbligatorio per i giovani dai 18 ai 28 anni prevede il vincolo di passare il periodo vivendo fuori casa in strutture gestite dallo Stato e una quota del 3% riservata ai ragazzi stranieri residenti da almeno cinque anni in Italia. Il disegno di legge, depositato nei giorni scorsi dal movimento Noi con Salvini sia alla Camera che al Senato, si propone di colmare quello scollamento che c’è nei giovani tra realtà e vita vissuta. Perché una proposta con questa ambizione possa giungere in porto occorre ovviamente studiare con cura il capitolo delle risorse necessarie. Per rendere operativo il servizio civile obbligatorio si stima infatti che servano 4,5 miliardi di euro l’anno. Una cifra molto ingente, ma sulla carta non impossibile da reperire: il Fondo sociale europeo (Fse) può infatti essere utilizzato anche per la formazione e per incrementare l’occupazione dei giovani. Ed è su questo punto che l’iniziativa deve affrontare le prime osservazioni critiche.  La proposta dell’anno di servizio civile obbligatorio viene ritenuta «impossibile da attuare nella pratica» dal sottosegretario al Welfare Luigi Bobba, anima della legge delega di riforma del Terzo settore e del servizio civile, perché a suo avviso «sarebbe alquanto bizzarro riprogrammare su un unico intervento gli accordi di partenariato » sui fondi europei 2014-2020. Poi «non rimarrebbero fondi per tutte le altre attività formative e la lotta alla povertà, tra gli obiettivi dell’Fse». È vero che per i prossimi 7 anni il nostro Paese, tra risorse Ue per il sociale e quelle stanziate del Governo italiano, avrebbe a disposizione circa 18 miliardi di euro, ma questi fondi secondo Bobba «non basterebbero» a dare copertura al progetto. Infine, continua l’esponente dell’esecutivo, molti fondi europei sono in capo alle Regioni e non al governo centrale. Insomma, «è una bella proposta per fare un titolo di giornale – conclude – ma non per realizzarla».  I giovani hanno un’opinione piuttosto chiara sul servizio civile, come ricorda il sottosegretario citando un’indagine dell’Istituto Toniolo dalla quale emerge che se «quasi il 90% degli intervistati è contrario all’obbligatorietà » il potenziale è invece «molto alto» tra i cosiddetti Neet, cioè chi non studia e non lavora. Bobba vuole però raccogliere il senso della proposta di legge e chiede alla Lega, che aveva votato contro il servizio civile universale, di «lavorare con noi per arrivare all’obiettivo di 100mila posti per il servizio civile entro il 2017, per raggiungere il quale serve mezzo miliardo di euro che ancora non c’è».
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