mercoledì 26 ottobre 2016
I corpi senza vita erano sul fondo di un gommone immersi in una poltiglia letale di carburante misto acqua salata. Acnur: morti in mare il numero più alto mai registrato
Borja Ruiz Rodriguez/MSF

Borja Ruiz Rodriguez/MSF

COMMENTA E CONDIVIDI


Sono morti asfissiati. I loro corpi, quando li hanno trovati i soccorritori di Medecins Sans Frontieres, giacevano sul fondo del gommone stracarico. Oltre 150 persone su un barcone privo di requisiti di sicurezza, con le basi in legno, senza timone e col motore che era già stato sottratto dagli scafisti. Sono morti per le esalazioni letali del carburante misto adacqua salata.
È l’ultima tragedia del Mediterraneo.

«Un’altra giornata orribile nel Mediterraneo centrale» raccontano gli operatori della ong francese che hanno assistito al salvataggio e al recupero dei corpi dei migranti. Il gommone era sovraccarico di persone e stava navigando a circa 26 miglia dalla costa libica. Nella stessa operazione di soccorso, la nave Bourbon Argos della ong francese ha soccorso anche 107 superstiti dallo stesso barcone e altre 139 persone da un altro vicino. In tutto sono oltre 300 i migranti soccorsi davanti alla Sicilia. «Arrivati al primo gommone abbiamo preso a bordo i 107 sopravvissuti, ma non abbiamo potuto recuperare quelli che pensavamo essere 11 cadaveri perché nel frattempo siamo stati chiamati per un altro soccorso urgente nelle vicinanze» racconta Michele Telaro, a bordo della nave.«Dopo aver soccorso le 139 persone del secondo gommone, siamo tornati al primo e abbiamo scoperto che i corpi sul fondo erano 25, probabilmente vittime diasfissia, sommersi da uno strato di benzina e acqua di mare. Ci sono volute tre ore per recuperare 11 cadaveri, perché il mix acqua e carburante è talmente forte che non potevamo restare sul gommone troppo a lungo. È stato orribile».

2016 anno horribilis: già 3.800 morti in mare

Il 2016 è l’anno più letale nel Mediterraneo. Lo confermano i nuovi dati diffusi da Acnur: un migrante ogni 88 tra quelli che attraversano il mare per approdare in Europa perde la vita. L’anno scorso era 1 ogni 269. Complessivamente, dal primo gennaio, 327.800 persone sono arrivate in Europa via mare e almeno 3.800 hanno perso la vita durante la traversata. L’anno scorso i morti furono 3.771. “La tratta più pericolosa resta quella tra Libia e Italia” conferma il portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati, William Spindler.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: