Attualità

Immigrazione. Lampedusa, quell'offesa alla Porta d'Europa

Paolo Lambruschi giovedì 4 giugno 2020

La Porta d'Europa, a Lampedusa, impacchettata

Uno sfregio. È il sindaco di Lampedusa Totò Martello a definire così l'impacchettamento notturno con nastro adesivo e sacchi neri della "Porta di Lampedusa, porta d'Europa ", quasi a voler rimuovere e spedire lontano il monumento simbolo di tante tragedie e solidarietà alto quasi cinque metri e largo tre, realizzato dallo scultore Mimmo Palladino in ceramica refrattaria e ferro zincato e inaugurato il 28 giugno 2008. Ignoti gli autori, che lo stesso primo cittadino ha provveduto a denunciare mentre per l'ora di pranzo la Porta era già stata "liberata" con uno strascico di polemiche su media e social. Tante le condanne. "È un’azione meschina - ha aggiunto Martello - che fa male all’immagine di Lampedusa e ai lampedusani". Il sindaco ha chiesto comunque allo Stato e all'Ue di riaffermare la propria presenza con gesti concreti. Ad esempio Lampedusa si sta battendo per il ripristino dei voli di linea per sperare di salvare in parte la stagione turistica. Il gesto, però, sarebbe stato compiuto da un piccolo gruppo in cerca di notorietà appartenente più alla fascia degli imprenditori che non a quella dei precari del turismo. In assenza di rivendicazioni, da possibile intimidazione l'atto è stato derubricato in poche ore a protesta e poi a provocazione di minoranze sparute.

La comunità è divisa, sotto la cenere post pandemia cova lo scontento. Su Facebook c'è chi sostiene che il gesto sia contro gli sbarchi "autonomi" soprattutto dalla Tunisia mai fermatisi durante l'emergenza Covid (ieri sono arrivati 14 tunisini) con tanto di accuse all'Ue e a Roma di aver sacrificato l'isola agli sbarchi "sull'altare dell'umanitarismo", in complicità con il governo tripolino e i trafficanti di esseri umani. C'è chi chiede un ospedale, chi dice stop ai migranti perché vuole il turismo (ma gli altri anni non erano alternativi ) e chi dice no a una economia basata su pesca e turismo. Per altri si è addittura trattato di un omaggio all’artista Christo, scomparso quattro giorni fa e noto per le sue performance artistiche come le passerelle sul lago d'Iseo.

Don Carmelo La Magra, il parroco dell'isola, non enfatizza ma non scherza. "Ricordo che la porta di Lampedusa è stata porta santa giubilare. È un simbolo di accoglienza che va rispettato. Migranti? La loro presenza è quasi a zero, arrivano e li portano subito in Sicilia".

La Porta d'Europa, a Lampedusa, spacchettata - Ansa

Sereno anche Arnoldo Mosca Mondadori, che progettò il monumento con l'associazione Amani. "Palladino mi ha detto che tende più a considerarlo un omaggio inconsapevole a Christo. Ma il simbolo dell'accoglienza lampedusana e di tante tragedie del Mediterraneo è ormai parte dell'isola e non si tocca". Mosca Mondadori rivela anzi che la pandemia ha fermato la presentazione del progetto di ristrutturazione e ora rilancia. "Doveva essere presentato ad aprile con il lancio di un crowfunding, è solo rinviato,"

Da Bruxelles arriva anche la condanna dell'ex medico dell'isola, oggi vicepresidente della Commissione Libe, Pietro Bartolo. "Non rappresenta i lampedusani quella sparuta minoranza che con un gesto vile ha infangato la dignità di un popolo che ha fatto onore all’umanità intera e che, malgrado le difficoltà che ha affrontato negli anni ed in special modo nell’ultimo periodo, non ha ricevuto le attenzioni e le risposte che merita".

Condanna anche dal presidente della Camera, Roberto Fico: "Un gesto vile. Da anni Lampedusa è un territorio che ci rende orgogliosi perché mette sempre in primo piano la tutela della vita umana. La comunità lampedusana non deve essere mai lasciata sola. Sta alle istituzioni italiane ed europee adoperarsi fattivamente con azioni e interventi a sostegno."