sabato 18 novembre 2017
Esce un cofanetto monumenale in cui l’artista riassume tutta un vita, tra live, brani in spagnolo e in inglese, duetti e tre inediti: «Oggi sono sempre più vicino al gospel e al blues dei padri»
Zucchero "Sugar" Fornaciari

Zucchero "Sugar" Fornaciari

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Una foto tinta seppia scattata da un giovane fan con una macchina dei primi del Novecento, un cappello a tuba creato da un artigiano messicano che lavora per i western di Hollywood e un volto beffardo segnato dalle rughe con sotto la scritta «Zucchero Wanted Sugar Fornaciari». Si presenta con l’aria del bandito del blues Zucchero sulla copertina di Wanted - The best collection , accurato box monumentale ricco di foto inedite, pensato per il Natale, che raccoglie oltre 30 anni della sua carriera con 10 cd nella versione deluxe (3 in quella standard, edito da Universal) più un 45 giri e le immagini live dei concerti all’Arena di Verona in un Dvd che contiene tre brani inediti.

Fra questi Un’altra storia , brano che l’artista ieri a Milano ha confessato a cuore aperto avere dedicato alla ex moglie: «Ora ci vogliamo bene, ma sono rimasto segnato dalla nostra separazione. Se penso a quando eravamo giovanissimi e innamorati soffro ancora. E il fatto che io continui a pensare a questo grande amore conflittuale mi ispira ancora canzoni. Come dico nel brano è vero, “invecchierò pensando a te”».

Niente nostalgie, comunque, in questa ampia raccolta che unisce le migliori hit firmate da Adelmo Fornaciari da Roncocesi (Reggio Emilia), 60 milioni di dischi venduti, a partire da quel Donne che nel 1985 lo lanciò dal palco di Sanremo, sino all’ultimo Partigiano reggiano , passando per i suoi migliori momenti live, i brani in spagnolo e in inglese, i duetti e le rarità come le collaborazioni con Eric Clapton, Bryan May e addirittura Gerard Depardieu. «Ho ancora nel cassetto due inediti di Miles Davis e un duetto con Joe Cocker dal vivo» rivela Zucchero che rivendica la sua originalità padana: «Io non faccio blues, io attingo dal blues, come dalla musica afro, come, e sempre di più, dal gospel. Più invecchio e più mi avvicino al blues dei padri».

E va orgoglioso di essere un musicista che si è fatto da sé, «non so leggere la musica, ma da quando avevo 13 anni ho suonato di tutto, dal sax, alle tastiere, alla chitarra, fino a diventare cantante per sostituire un tale Pippo che aveva dato buca una sera. Le balere sono state la mia grande scuola».

Non saranno le balere, ma i palasport, ad accogliere il cantante e la sua superband composta dai migliori professionisti internazionali. Zucchero, dopo il Black Cat World Tour visto da oltre 1 milione di spettatori con 137 concerti in 5 continenti e aver realizzato ben 22 show all’Arena di Verona in 12 mesi, proporrà da febbraio il tour Wanted Un’altra storia . Prima tappa il 26 febbraio a Padova, per poi passare a Torino, Milano, Firenze, Pesaro, Roma, Eboli, Acireale, Bari e Bologna.

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