mercoledì 6 aprile 2016
Messaggi, allegati e telefonate che transiterano su Whatsapp: nessuno  oltre a mittente e destinatario - potrà leggerli. Ma cosa cambia per gli utenti che la usano?
Perché WhatsApp ora cripta i messaggi

2014 Getty Images

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​E adesso? L'utente medio rischia di rimanere spiazzato dal messaggio che gli appare sullo smartphone informandolo che d'ora in avanti i messaggi e le telefonate di WhatsApp saranno criptati.COSA SIGNIFICAIl fatto che da ora messaggi, allegati e telefonate che transiteranno su Whatsapp saranno criptati, significa che nessuno  oltre a mittente e destinatario - potrà leggerli. Né l'azienda né qualunque organo investigativo. Sarà come comunicare "faccia a faccia", lontano da orecchie indiscrete.COSA CAMBIA PER GLI UTENTIIn realtà per gli utenti non cambia sostanzialmente nulla. Potranno usare la più popolare applicazione di messaggistica, che vanta un miliardo di utenti, come facevano prima. Unica avvertenza: con chi non aggiorna l'applicazione i messaggi non saranno criptati.PERCHE' WHATSAPP HA FATTO QUESTA SCELTAA dare retta ad alcuni esperti, WhatsApp (che è di proprietà di Facebook) ha scelto di criptare tutti i suoi messaggi, in pieno braccio di ferro Apple-Fbi (per l'accesso ai dati dell'iPhone del killer di San Bernardino): "Riconosciamo il lavoro importante delle forze dell'ordine nel tenere le persone al sicuro", scrive Whatsapp, "ma gli sforzi per indebolire la cifratura dei dati espongono le informazioni delle persone all'abuso di cybercriminali, hacker e Stati canaglia".In realtà Whatsapp è corsa ai ripari visto il sempre più crescente successo del concorrente Telegram proprio dovuto al fatto che tutti i messaggi dei suoi utenti sono criptati.MA QUESTO NON SIGNIFICA CHE SIAMO AL SICUROPurtroppo criptare i messaggi non ci rende comunque sicuri al 100%. Come scrive Arturo Di Corinto «le chat via smartphone non sono per forza sicure. Gli elementi di debolezza o punti d’attacco sono sempre gli stessi:1. le implementazioni errate del software non ancora scoperte; 2. la compromissione del dispositivo;3. le eventuali “backdoor” aziendali o governative". Non solo. «Se uno dei due "punti finali" (nel nostro caso uno dei due smartphone) è stato violato, l’intrusore può leggere i dati prima che vengano cifrati. Insomma, anche se usate la crittografia, tanto per cominciare, non lasciate mai il telefono incustodito».
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