venerdì 10 giugno 2011
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Nell’ultimo periodo moltissimi attivisti per i diritti umani sono stati imprigionati, proprio come l’artista Ai Weiwei. Sono entrati in quelle galere che non rispettano la legge in attesa di processo, dove non vieni picchiato ma subisci violenze psicologiche senza precedenti. E probabilmente le forme di tortura che stanno subendo potrebbero essere peggiori di quelle toccate a me durante la mia prigionia. Eppure, anche se vengono rilasciati, non denunciano quello che gli è accaduto. Questo si spiega perché molti di loro non possono parlare. Alcuni arrivano persino a lodare le 'misure umanitarie' intraprese nelle prigioni cinesi. Sono frasi che nascono dalla tortura. Questa è la verità. Ma cosa fanno i politici occidentali o i membri delle Nazioni Unite? Chiedono semplicemente: «Sei stato picchiato o incatenato?». E molti, onestamente, rispondono di no. E allora qualcuno di questi politici arriva a dire: «Sentite, molti dei nostri testimoni hanno raccontato cose alla fine dignitose. Possiamo dire che la situazione dei diritti umani in Cina è molto migliorata». Chi rende queste dichiarazioni spesso vince un premio, e il Partito comunista ovviamente sfugge ogni sanzione. Il passo successivo è semplice: se questi brutali fascisti non sono il nostro nemico, allora siamo ovviamente in grado di cooperare con loro e guadagnarci. Non vi ricorda nulla? È esattamente il sentimento mondiale nei confronti dei nazisti prima della Seconda Guerra mondiale.Perché si verifica tutto questo? Le implicazioni di questo comportamento coprono argomenti ancora maggiori. Una nuova guerra mondiale si potrà evitare? L’ultima che abbiamo combattuto poteva essere scansata? Il modello occidentale di democrazia potrà curare le proprie radici malate, infette da un sistema economico che manipola la politica? Il Partito comunista cinese è intelligente, proprio come lo era Adolf Hitler. Ha già imparato molto bene a controllare i politici delle democrazie occidentali tramite il denaro. In questo modo riesce a convincere questi politici ad adottare delle leggi che vadano incontro ai propri interessi. E nel frattempo viola i diritti e infrange i desideri del proprio popolo. Una volta che avranno soddisfatto il proprio desiderio di denaro, succhiato dalle tasche delle popolazioni occidentali e ovviamente da quelle cinesi, non danneggeranno soltanto gli interessi economici del popolo: metteranno a rischio la salvezza personale della gente, inclusi quei capitalisti che ora corteggiano. Questa volta non saranno soltanto gli ebrei a soffrire: sia il Partito che la cultura cinese in genere non danno molta importanza alla razza, quanto alle relazioni fra le classi sociali. I capitalisti, da sempre, hanno avuto una misera reputazione nella cultura cinese: potranno difendere i propri aguzzini per difendersi? Sento già le risate di questi investitori: «Solo sensazionalismo! Cosa abbiamo a che vedere, noi altri, con Ai Weiwei? Che c’entriamo con i diritti umani della popolazione cinese?». Ma prima della Seconda Guerra mondiale le popolazioni di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti non soffrivano per le violazioni ai diritti umani degli ebrei residenti in Germania. O sbaglio? I capitalisti puri non capiranno mai la politica, perché questa non rientra nei propri compiti. Ma questo dato di fatto è molto pericoloso, dato che loro sono in grado di interferire nella politica e nell’opinione pubblica. Spesso per portarli verso delle trappole.Guardando indietro nella Storia siamo portati a considerare una grande fortuna il fatto che i nazisti non siano riusciti a produrre in tempo una bomba atomica. Altrimenti sarebbe molto difficile immaginare come sarebbe il mondo. Ma guardando al futuro non me la sento di essere troppo ottimista. Sono passati diversi decenni dall’ultimo conflitto mondiale, ma il pianeta non ha accettato la lezione del passato. I nazisti sono stati banditi, è vero, ma l’autoritario Partito comunista cinese è divenuto il nuovo favorito. E i sistemi totalitari, di stampo comunista o nazista, stanno tornado. In varianti diverse, magari, ma con le stesse modalità e scopi. Sostenuta da una politica dominata dal denaro, l’oppressione dei popoli continua ad essere prevalente e le bugie continuano a dominare l’informazione. Quello che Ai Weiwei subisce oggi non è molto diverso da quello che gli intellettuali italiani e tedeschi, almeno quelli con una coscienza, furono costretti a subire all’inizio del secolo scorso.Cosa dovremmo fare? Le rivoluzioni in Egitto e Libia non hanno soltanto portato alla caduta di alcuni dittature: sono i primi passi di speranza per un mondo pericolosamente vicino a una nuova guerra. Vorrei chiedere a tutti voi di sostenere la rivoluzione di questi popoli, perché si tratta di una rivoluzione collegata al futuro dei vostri popoli e dei vostri Paesi. Le politiche autoritarie sono state e saranno per sempre le nemiche peggiori della sicurezza umana. Non è mai stata e non sarà mai messa da parte soltanto per una generica richiesta di pace e di non violenza. Dobbiamo applicare una giusta pressione, sufficiente a farle cadere. Ma se gli occidentali non smettono di fare soldi violando i diritti umani, possono aspettarsi soltanto una nuova rivoluzione. Wei Jingsheng durante una manifestazione a Roma per i diritti umani in Cina.
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