sabato 19 ottobre 2013
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Francesca Piccinini ha mani magre, affusolate, sussurra le risposte. È timida, quasi in imbarazzo, di fronte a un’intervista nel corridoio di un palazzetto dello sport. Avete presente Belen Rodriguez? Tutto il contrario. Ha molto dell’avvenenza della modella argentina con cui ha condiviso uno spot televisivo ma è molto più discreta: alimenta con eleganza il suo personaggio, nonostante l’ultradecennale esposizione mediatica come donna simbolo del volley azzurro.Francesca, domani iniziano i campionati di volley, lei resta l’icona?«Non saprei – afferma la schiacciatrice massese, 34 anni –, peraltro sono alla ventunesima stagione da professionista. La voglia è ancora tanta. Ho anche superato i problemi alla tiroide e alla caviglia di due stagioni fa».Il livello è in ribasso, rispetto a quando era una debuttante?«In queste stagioni ci sono state fluttuazioni, anche in campo maschile, ma lo spettacolo resta attraente. E, questo, è un momento di ripresa. C’è anche un gran fermento perché la prossima estate l’Italia ospiterà il Mondiale femminile a Trieste e Verona, Modena e Milano, Roma e Bari: le città si stanno già preparando. A livello nazionale faremo grandi cose».«L’Italia vinse nel 2002, poi il quarto e il quinto posto in Giappone. Lei ha speranze di rientrare nella squadra azzurra e inseguire la quinta olimpiade?«Penso a iniziare bene la stagione con Liu-Jo Modena, dopo l’esperienza a Torino. Voglio mettere in campo quello che è Francesca».L’Italia è abbonata ai quinti posti: al World Gran Prix, all’Europeo e a ben tre olimpiadi.«Si sono viste tante cose buone, sia al Gran Prix che all’Europeo. Abbiamo molte giovani brave, c’è da avere fiducia: anche nel nuovo ct Marco Mencarelli».Savani e Travica lasciano Macerata per Cina e Russia; Carolina Costagrande va a Istanbul, Martina Guiggi in Cina, Sorokaite in A2 giapponese e Caterina Bosetti in Brasile. E lo scorso anno l’ex ct Barbolini è andato Turchia. Il movimento manda segnali di debolezza?«Dispiace, esportiamo i prodotti tipici italiani, anziché coltivarli e tenerli per noi; avviene nell’economia e pure nella pallavolo. In Turchia e Russia investono tanto per alzare il livello dei campionati. Inoltre, l’estero affascina: 15 anni fa andai in Brasile, sono stata la prima emigrante, appena 19enne».Chi è favorita per lo scudetto?«Le campionesse di Conegliano Veneto, Busto Arsizio e la finalista Piacenza. Sarà un campionato molto equilibrato e impegnativo».In Serie A almeno 3 italiane devono essere in campo e non si possono tesserare più di 2 straniere dalla stessa federazione.«Così si tutela la crescita delle giovani».Cos’ha portato all’Italia maschile il ct antropologo Mauro Berruto?«Un gruppo unito, ringiovanito e ambizioso, sempre sul podio».A carriera terminata entrerà nel mondo dello spettacolo?«Per ora ho in testa solo il volley, magari un giorno la settimana faccio qualcosa di diverso. Ho rifiutato tante proposte. Non amo i reality, preferirei Ballando con le stelle: imparerei a danzare, sono intraprendente».
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