domenica 19 luglio 2020
A pochi passi da Piazza Duomo è il posto ideale per gli amanti dei libri, della carta e delle macchine da scrivere. La bella scommessa di una coppia di editori: un luogo sospeso nel tempo
Casa VerbaVolant a Siracusa

Casa VerbaVolant a Siracusa

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«Citofonò, trasì. Acchianò. Michela l’aspittava sulla porta. Era vistuta come il primo jorno che Montalbano l’aviva accanosciuta». La luna di carta di Andrea Camilleri, su una consolle specchiata con diversi libri e una Rover 3000 azzurra, accoglie chi entra in questo palazzo settecentesco di via Landolina, a Siracusa, a pochi passi dall’incanto di Piazza Duomo, quella della Malena di Giuseppe Tornatore, nel cuore di Ortigia. L’invito alla lettura, che apre un mondo. C’era da aspettarselo, sin dall’arrivo. Prima di suonare il citofono, con un concentrato di inquilini “tipografici”: fra un interno e l’altro c’è il signor Garamond, il Bodoni, un Remington e Gill Sans. Eccoci a Casa VerbaVolant, dove libri e viaggio si incontrano. Da una Olivetti Valentine spunta un Piccolo mago, perché qui le parole – «fatte di lettere», come scrive Murray McCain in Libri – si compongono magicamente sui tasti di preziose macchine da scrivere d’altri tempi che sfidano la velocità dei device di ultima generazione. Non ci sono tv (solo a richiesta), perché il viaggio è relax, è dis–connessione anche se si può accedere alla rete wi–fi, è abbandonarsi alla lettura. Di luoghi e pagine. Casa VerbaVolant è un b&b letterario. Ma non solo: è anche una biblioteca e in qualche modo una libreria, uno spazio per eventi e incontri e persino casa editrice. Anzi, il viaggio comincia proprio con un marchio che fa volare la fantasia dei più piccoli. È il sogno di Fausta Di Falco ed Elio Cannizzaro, giovani compagni di viaggio e di vita che nel 2004 hanno creato le edizioni VerbaVolant con pubblicazioni molto curate, libri da parati e albi illustrati per grandi e piccini, da Davide e il mistero di Qwerty di Stefano Amato ad Archimede, una vita geniale di Giusi Norcia, e poi Gli spaesati, L’ascensore, Quanto è piccolo il mondo per finire con l’ultimo uscito, Lenticchia. Nel 2019, Fausta ed Elio hanno ristrutturato il palazzo di famiglia e aperto la casa ai viaggiatori di tutto il mondo, amanti come loro della carta, della scrittura e dei libri.

Un anno di entusiasmante attività, poi il Covid, il mondo improvvisamente fermo, senza bussola e riferimenti. Ma i libri restano sempre rifugio e cura e viaggio. Oggi si riparte, con determinazione e poche certezze. «È come ricominciare daccapo», dicono. I primi turisti italiani. Qualche prenotazione dall’estero. «Casa VerbaVolant – racconta Fausta – è pensata per essere un luogo quasi sospeso nel tempo, dove trascorrere delle vere e proprie vacanze letterarie. Per restare pochi giorni, come per lunghi periodi». Tre camere e una suite, «tutte dedicate – aggiunge Elio – a una macchina da scrivere e a uno scrittore che l’ha utilizzata: Hermes per Douglas Adams, Olivetti per Italo Calvino, Triumph per Ian Fleming, Remington per Agatha Christie. All’interno di ognuna una macchina da scrivere funzionante e una piccola scelta di libri in diverse lingue». E quattro appartamenti dedicati a famosi font tipografici: Baskerville, Bodoni, Garamond e Gill Sans, oltre al sorprendente attico Royal, che guarda l’imponente Chiesa del Collegio e l’intera città, dal mare del porto fino all’Etna, sullo sfondo. Si potrebbe restare qui e dimenticarsi di uscire. Ma poi il richiamo di Ortigia e delle meraviglie di Siracusa prende il sopravvento. E le parole volano, viaggiano. Prima di imprimersi su un foglio. Sotto una luna di carta.

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