mercoledì 28 agosto 2019
Le attrici francesi protagoniste con il film di Hirokazu Kore'eda "La verité" che stasera inaugura la 76ma Mostra del Cinema al Lido. La presidente di giuria contro Polanski, poi smentisce
Deneuve e Binoche aprono al Lido. Ed esplode la polemica Polanski
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Applaudite in sala stampa oggi, le star francesi Catherine Deneuve e Juliette Binoche saranno le prime grandi dive internazionali ad inaugurare il tappeto rosso della 76ma Mostra del Cinema di Venezia, che si aprirà stasera con il film in concorso La verité del regista giapponese Hirokazu Kore'eda (la chiusura sarà il 7 settembre). Scambio di cortesie in sala stampa per le due dive, che interpretano nel fiom madre e figlia in un complesso rapporto familiare.”Per me recitare con Catherine è un sogno, era il mio feticcio da piccola” spiega la 55enne Binoche, mentre la diva Deneuve afferma di essere contenta di “aver girato un film con Juliette, è la prima volta. Ho visto tutti i suoi film”

Intanto affiorano le prime polemiche al Lido. “Non ci sarò alla cena di gala di Polanski per non dovermi alzare ed applaudire”. Così Lucrecia Martel, presidente di Giuria al Festival di Venezia commenta la partecipazione in concorso di J’accuse firmato da Roman Polanski. Si accende così su questa dichiarazione della regista argentina, in riferimento alla condanna del regista polacco per violenza, la prima conferenza stampa al Lido in cui Alberto Barbera, direttore della Mostra, ha dovuto difendere più volte la sua idea che riservare della quote rosa non sia la strada giusta.

Parole su cui la regista è ritornata nel pomeriggio: «In relazione ad alcuni articoli successivi alla conferenza stampa di oggi - ha comunicato attraverso una nota Lucrecia Martel - ritengo che le mie parole siano state profondamente fraintese. Poiché non separo l'opera dal suo autore e ho riconosciuto molta umanità nelle precedenti opere di Polanski, non sono in alcun modo contraria alla presenza del suo film in Concorso». Il suo intervento sarebbe stato male interpretato: «Non ho alcun pregiudizio nei confronti del film e naturalmente lo guarderò allo stesso modo di tutti gli altri film del concorso. Se avessi dei pregiudizi, mi dimetterei dal mio incarico di presidente della Giuria».

Sul film J’accuse sull'affare Dreyfus, Barbera ha detto: «E' un film che mi è piaciuto molto. Non sono un giudice, ma un critico cinematografico, il mio lavoro finisce qui». Su un totale di 21 film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia sono appena due quelli in concorso diretti da registe mentre nella giuria le quote sono state rispettate con tre donne (Lucrecia Martel, Stacy Martin, Mary Harron) su sette giurati (gli altri sono Piers Handling, Rodrigo Prieto, Tsukamoto Shinya e Paolo Virzì).

*(articolo aggiornato alle ore 18.45)

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