martedì 29 settembre 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
La Mercedes vince e fa doppietta con Hamilton davanti a Rosberg e imita la Ferrari. Nel senso che in Ungheria, dopo il successo diVettel arrivarono le proteste perché la “Rossa” non era mai stata inquadrata dalla tv. E a Suzuka è accaduto lo stesso con la Mercedes del vincitore apparsa per appena 6 minuti su un’ora e mezza di gara. A lamentarsi sono i tedeschi che, per una volta, fanno gli italiani lamentosi e tignosi. Certo, chi inquadra questa F1 cerca disperatamente dei duelli, dei momenti di brivido da mandare a chi sta davanti alla tv, ma con queste regole e queste macchine, trovarne due che lottano diventa dura. Per cui, se davanti non succede nulla, e dal terzo ( Vettel) in giù sono tutti in fila in attesa di finire la loro passeggiata, il regista deve inventarsi qualcosa. Come la lotta per il 13° posto o le polemiche in diretta di Alonso che si lamenta del motore Honda nel Gp della Honda. Insomma, la polemica è montata non per la dura manovra di Hamilton, che alla prima curva ha accompagnato fuori Rosberg prendendo il comando della corsa, quanto perché Alonso - tutto l’anno in crisi con un motore che fa schifo (ha 120 cavalli meno degli altri e si rompe più degli altri) - si lamenta perché sul rettilineo lo passano da tutte le parti.  Questa polemica ribadisce che a contare non è quello che accade in pista quanto quello che si vuole far vedere. Le riprese tv sono gestite da una struttura che fa capo a Bernie Ecclestone: ci lavorano 300 persone: prima della gara stendono i cavi lungo il circuito, poi diventano cameramen e registi, prima di tornare a smontare tutto. In sala regia si tiene un ritardo di 5-6 secondi fra le immagini trasmesse e la realtà: si vuole mantenere tutto sotto controllo per evitare immagini troppo crude. Come l’anno scorso con l’incidente mortale di Bianchi, in cui non si è vista nessuna inquadratura. Le riprese delle prove libere servono a capire se i cartelloni pubblicitari sono stati sistemati bene. Su 1,43 miliardi di euro di incassi quasi 700 milioni arrivano dalla tv. Da qui la necessità di dare vita a un evento che, limitato alla corsa solitaria di testa, non avrebbe senso. Si cerca di evitare gli errori del passato e la noia. Il prodotto F1 deve essere avvincente, altrimenti non ha senso. E lo dimostrano anche le conversazioni radio fra pilota e box. Tutto fasullo, nel senso che durante la gara la regia registra tutto, poi manda in onda il replay al momento opportuno, come se fosse in diretta. E questo spiega tante cose, tranne la vittoria di Hamilton, il record di 41 successi di Senna uguagliato, la sconfitta di Rosberg e il podio di Vettel con la Ferrari. Ma questo non era spettacolare e quindi non importa…
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: