martedì 29 dicembre 2015
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Un film documentario, tre convegni fra il 2016 e il 2018 e un libro sono le iniziative di un progetto per ricordare il cardinal Ersilio Tonini, arcivescovo di Ravenna dal 1975 al 1990, presentato recentemente presso l’Opera S. Teresa di Ravenna, il Cottolengo della Romagna (230 ospiti disabili e ammalati), dove il cardinale è vissuto fino alla morte, avvenuta nel luglio del 2013.

Il progetto è patrocinio dell’arcidiocesi di Ravenna- Cervia e sostenuto dalla Federazione Lombarda delle Banche di credito cooperativo e altri sponsor. Alla presentazione del progetto sono intervenuti i responsabili del film: il diacono Luciano Di Buò, vicedirettore dell’Opera S. Teresa, l’autore televisivo di Rai e Mediaset e capo progetto del film Roberto Vecchi, lo scrittore, giornalista e curatore di tre libri di Tonini, Paolo Gambi, il direttore della fo- tografia Ettore Zito (Aic-Imago), il responsabile della produzione e capofila del progetto Simone Ortolani, regista di livello internazionale.

Sarà più fiction o documentario?Risponde Gambi: «Lo stabiliremo insieme, soprattutto con il contributo dei tecnici. Vogliamo riuscire, soprattutto, a creare un docufilm che continui a far vivere la memoria e il magistero del cardinal Tonini».

Gli obiettivi? «Ora – dice Gambi – che Tonini non è più tra noi, ci rendiamo conto quanto sia stato straordinario il personaggio non solo come vescovo di Ravenna, ma come un protagonista di un secolo di storia italiana, facendo tanto bene alla Chiesa e alla società». Per Ortolani «l’iniziativa è nata dalla volontà di far conoscere il pensiero del cardinale e il suo magistero, unito a quel suo stile di vita sobria che oggi in modo particolare lo avvicina a Papa Francesco». Sulla stessa linea lo colloca anche Gambi, aggiungendo la caratteristica di grande comunicatore: «Solcan- do i mari mediatici di tv, giornali e radio, quasi fosse una star televisiva, Tonini ha portato alla mente degli italiani alcuni temi che poi saranno cari a papa Francesco: la centralità della coscienza, l’importanza dei mezzi di comunicazione per testimoniare la fede, la capacità di anticipare i tempi invece che subirli, la povertà di vita di chi sceglie Cristo, e la fedeltà alla sua Chiesa». Attraverso la vita e l’opera del cardinale Tonini, legate in rapporto straordinario con la gente, il docufilm racconterà cent’anni di vicende italiane. Una storia che parte nel 1914 nelle campagne di Piacenza che ancora conservavano retaggi rurali antichi e oggi oramai dimenticati, e che attraversa l’Italia, passando per i luoghi del ministero di Tonini: Roma, Salsomaggiore, Macerata, Ravenna, non senza qualche tappa fra gli indios dell’Amazzonia e le tribù africane. Una storia che incrocia i propri fili con quelli di Papi, capi di stato, personalità culturali e mediatiche note al grande pubblico, ma soprattutto con tante, tantissime persone comuni sparse per lo Stivale, dal Nord al Sud, dalle città alle campagne. Una storia che arriva sino a noi, al secondo decennio del terzo millennio. Chiunque avesse una testimonianza su Tonini, può inviarla alla pagina Facebook “Amici del Cardinale Ersilio Tonini”, e sarà letta dagli autori del film documentario.  Assicura Vecchi: «Il film sarà un “dossier” carico di testimonianze di chi ha conosciuto Tonini, col preciso scopo di rendere evidente la parte non conosciuta del cardinale che ha vissuto fra i poveri e gli ammalati di S. Teresa». Il 15 gennaio s’inizierà a lavorare al film, che sarà realizzato entro settembre 2016. Il libro raccoglierà tantissime testimonianze che entreranno o no nel film. I tre convegni, il primo dei quali nel prossimo autunno, tratteranno temi d’attualità cari al cardinale: bioetica, filosofia e storia, in particolare i legami fra Paolo VI e la chiesa di Ravenna.

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