martedì 17 maggio 2016
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In non pochi hanno esultato. Qualcuno anche indebitamente. La tv ha fatto il suo, soprattutto con tg e talk show politici. Ma anche con una prima televisiva su Tv8 sabato scorso in seconda serata. Parliamo di Lei ha detto sì, annunciato dal canale in chiaro del gruppo Sky come un evento «a tre giorni dalla storica approvazione della legge sulle unioni civili». Il documentario, infatti, racconta la storia di Lorenza e Ingrid, due giovani donne fiorentine (la seconda di origine svedese e con doppia cittadinanza) e del loro matrimonio in Svezia nel 2013 dove già dal 2008 le persone dello stesso sesso possono sposarsi. «A prescindere da come la si pensi, la storia di Lorenza e Ingrid – si legge in un comunicato dell’emittente – è un viaggio alla ricerca di ciò che tutti nella vita desiderano, la felicità, l’amore di chi a nostra volta amiamo, l’affermazione di esistere e la pretesa di essere riconosciuti per chi si è. Perché? Perché lei disse sì. E ora lo si potrà dire anche in Italia». A prescindere appunto da come la si pensi, il documentario diretto da Maria Pecchioli e firmato dalle stesse Lorenza Soldani e Ingrid Lamminpää (che hanno anche un blog molto seguito), è un buon prodotto, ma non prescinde assolutamente da come la pensano le autrici, che stanno portando in giro questo lavoro per «denunciare – sono parole loro – la grave arretratezza italiana in materia di diritti civili e indicare la direzione giusta». Giusta per chi vuole a tutti i costi assimilare le unioni civili al matrimonio. Meno giusta per chi vorrebbe tener distinte le due cose senza negare la prima. Dicevamo per questo che Lei ha detto sì è un buon prodotto dal punto di vista della realizzazione filmica, anche per la scelta dell’“on the road” con partenza da Firenze, attraversamento e sosta in Germania, arrivo in Svezia. Ma non per questo il documentario è privo di forzature nel modo di narrare l’ostentata normalità dei preparativi e il giorno del matrimonio con immagini e pose costruite come in tutte le trasmissioni di matrimoni che ormai proliferano sulle varie reti. Persino l’organizzatore della cerimonia nuziale tra boschi e laghi svedesi si presenta come una macchietta nelle vesti di un pescatore o di un capitano di nave che assomiglia molto a un suo “collega” che in Italia pubblicizza bastoncini di pesce. © RIPRODUZIONE RISERVATA schermaglie
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