domenica 18 maggio 2014
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Si celebra oggi la IX Giornata naziona­le del malato oncologico e, a prima vi­sta, le cifre non sembrano incorag­gianti. Secondo uno studio condotto dal­l’Associazione Italiana Registri Tumori (Air­tum) relativo al 2013, si stima che, in un an­no, le nuove diagnosi di tumore siano 366mi­la. Nel corso della vita è probabile che circa un uomo su due e una donna su tre possa­no ammalarsi di cancro. Lo ha chiarito A­chille Lucio Gaspari, presidente della Sico (Società Italiana di Chirurgia Oncologi­ca): «Sono cifre consi­stenti che si spiegano, ma solo in parte, con l’invecchiamento del­la popolazione. Le neoplasie, infatti, han­no più incidenza per­ché oggi le malattie in­fettive sono meglio combattute e il con­temporaneo invec­chiamento della po­polazione aumenta in modo consistente il numero di nuove diagnosi».  In realtà il quadro non è affatto sconfortan­te, perché le percentuali di guarigione sono in aumento e decisamente in positivo: a cin­que anni dalla diagnosi, la sopravvivenza tocca il 63% delle donne e il 55% degli uo­mini. Tra i fattori di successo vanno sicura­mente iscritti le massicce campagne di screening, che ottengono un’alta adesione tra i destinatari, e la maggiore validità delle terapie. La parola d’ordine resta comunque “prevenzione”, poiché l’individuazione pre­coce della malattia consente di intervenire in fase iniziale con migliore incisività ed ef­ficacia ottenendo risultati rilevanti. Le noti­zie di scoperte e sperimentazioni in questo ambito si alternano quasi ogni giorno, in un circolo della speranza e della scienza che ve­de insieme in prima linea medici e pazien­ti. Si intreccia la multidisciplinarietà del­l’approccio, che coinvolge specialisti diver­si, con un maggiore e migliore partecipazio­ne dei pazienti nella programmazione del­la linea terapeutica. «Il cancro è una priorità di sanità pubblica – ha sottolineato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel messag­gio trasmesso in occa­sione del congresso nazionale Cipomo, il Collegio italiano dei primari oncologi me­dici ospedalieri – ma bisogna intervenire per valorizzare le reti e le eccellenze che vi sono e correggere le la­cune strutturali alla base della differenza del­l’accesso alle cure». I dati legati all’indivi­duazione, alla cura e alla sopravvivenza me­dia del nostro Paese dimostrano infatti un persistente divario Nord-Sud: secondo quanto afferma il rapporto sulla condizione dei malati della federazione delle associa­zioni di volontariato (Favo), ogni anno 800mila persone con tumore sono costret­te a curarsi fuori dalla propria regione. I “viaggi della speranza”, sottolinea il docu­mento, sono legati alla lunghezza delle liste di attesa e vanno da Sud a Nord: 55mila per­sone dalla Campania, 52mila dalla Calabria, 33mila dalla Sicilia, 12mila dall’Abruzzo e 10mila dalla Sardegna. Questo determina ri­levantissimi costi sociali, con un valore e­conomico pari a due miliardi di euro. Così, i centri di eccellenza si dotano di macchinari di ultimissima generazione in grado di for­nire prestazioni superiori e più veloci nei trattamenti. Pochi giorni fa è stato inaugu­rato il nuovo Centro di Radioterapia del Po­liclinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, dove è stato presentato uno stru­mento in grado di colpire con precisione millimetrica le parti interessate dal tumo­re, riducendo gli effetti collaterali sugli or­gani circostanti e permettendo di trattare tumori “rischiosi” perché situati in zone dif­ficili da trattare. «Sono i costanti piccoli suc­cessi che devono spronare a continuare sul­la strada della sperimentazione etica e del­la realizzazione di interventi sociali e poli­tiche sanitarie» hanno dichiarato Paola Ric­ci Sindoni e Domenico Coviello, presiden­te e copresidente nazionali di Scienza & Vi­ta. E, sul fronte della ricerca, le ultime noti­zie riportano la messa a punto di nuovi te­st rivoluzionari in grado di identificare la presenza di cellule tumorali nel sangue, fa­cendone un importante indicatore pro­gnostico di cancro al seno. Segnali minuti, ma incoraggianti: ricordano che di cancro si può anche guarire.

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