giovedì 2 luglio 2015
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Damiano Tommasi a vent’anni faceva l’obiettore di coscienza «perché - disse - è sempre meglio che imbracciare un fucile», così raccoglieva firme per fermare la guerra nei Balcani nello spogliatoio dell’Hellas Verona, club che lo aveva cresciuto e in cui fece l’esordio, in B, nella stagione 1993-1994. Dal 1996 al 2006 l’Anima candida giallorossa è stata il perno di centrocampo dell’ultima magica Roma dello scudetto 2001 e per Fabio Capello «quell’anno Tommasi fu più determinante di Totti, Batistuta e Montella». L’ultima stagione alla Roma, nel 2006, giocò chiedendo di percepire lo stipendio sindacale: 1.500 euro mensili. Via da Trigoria, ha girato l’Europa, Levante e Queens Park Rangers, fino a chiudere la carriera - da professionista - da primo calciatore italiano emigrato in Cina, al Tianjin Teda. Nominato presidente dell’Assocalciatori nel 2011, il calcio è rimasto il suo «gioco preferito», da condividere con i fratelli Alfonso («che ha smesso») e Samuele («quest’anno ha giocato poco per via degli infortuni») nelle partite domenicali sul campo di Fosse (900 metri d’altitudine) indossando la maglia del Sant’Anna d’Altaedo, Seconda categoria veneta.«Una salvezza strappata a fatica», dice fiero Damiano, e poi in questa torrida e scandalosa estate del calcio italiano («l’ennesima») a 41 anni gli è arrivata una chiamata improvvisa e troppo stuzzicante per un romantico del pallone come lui: disputare i preliminari di Europa League con i dilettanti de La Fiorita, club della massima serie di San Marino. La squadra di Montegiardino questa sera alle 20.30 affronterà i vincitori della Coppa del Liechtenstein (ma partecipanti alla Super League svizzera) del FC Vaduz. «Un’altra esperienza all’ “estero” mi mancava - dice ridendo Tommasi -. È una bella opportunità che mi permetterà di riassaporare il clima delle sfide europee e poi di farmi ammirare dai miei figli (ne ha 4, ndr)». La molla famigliare è quella che ha inciso di più nell’accettare questa nuova avventura che, il suo ex compagno alla Roma, il centrale difensivo brasiliano “Pluto” Aldair, sette anni fa fece con i sanmarinesi del Murata che presero parte ai preliminari di Champions League (eliminati dai finlandesi del Tampere). «Aldair è stato un fenomeno d longevità calcistica, io da sei anni milito in Seconda categoria...», dice Tommasi che ne La Fiorita giocherà assieme al bomber argentino Adriàn Ricchiuti (neopromosso in Lega Pro con il Rimini) e al collega “sindacalista”, il vicepresidente dell’Assocalciatori di San Marino, Andy Selva. Qualche problema anche il calcio sotto il Titano ce l’avrà pure, ma mai quanto il nostro, in cui si fa fatica ormai ad aggiornare il computo degli scandali di calciopoli. «La situazione è preoccupante. Dalle indagini della procura di Catanzaro al “caso Catania” non si tratta solo di “aggiustamenti” delle partite in campo, ma ci troviamo dinanzi a pressioni, minacce e intimidazioni della malavita». Un clima del genere rovina quel poco di poetico che rimane nel nostro pallone nazionale. «È inammissibile che per le azioni illecite di due-tre giocatori poi debba subire conseguenze pesantissime un intero spogliatoio. La prossima stagione potrebbe partire con degli slittamenti perché ci deve essere massima trasparenza sulla legittimità dell’ammissione o meno delle squadre ai rispettivi campionati. Il blocco dei ripescaggi, a partire dalla stagione 2016-2017, lascia intendere che per allora ci saranno meno squadre, quindi diverse società che non potranno iscriversi per ragioni economiche». Il crac del Parma è stato l’apice del nostro “calcio in default”. Il rapido declino degli emiliani è cominciato con la mancata licenza Uefa, quella che ora non è riuscita ad ottenere il Genoa e così in Europa League sono andati i cugini della Samp. «Secondo me si è data poca enfasi alla vicenda del Genoa - dice il presidente dell’Aic - . Da calciatore, credo che lottare tutto l’anno per il raggiungimento di un obiettivo e poi vederlo sfumare in questa maniera è davvero deprimente. Le cose sono due, o bisogna rivedere i parametri Uefa oppure i nostri». I parametri di Tommasi prevedono intanto 180 minuti in campo con La Fiorita con cui tentare di superare anche la storia: «Nessuna squadra di San Marino ha mai passato il turno. Se accadesse rimarrei fino all’ingresso al girone. Ho il nullaosta del Sant’Anna e potrei continuare a giocare in Seconda categoria e fare le Coppe. Alla mia età, sarebbe il massimo».
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