venerdì 24 gennaio 2014
​Open d'Australia. Il bis delle due italiane nel doppio vale anche la conquista del quarto titolo in un torneo dello slam. Nadal va in finale, affronterà Wawrinka.
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Sara Errani e Roberta Vinci sono le numero 1 del doppio e vogliono continuare ad esserlo, nonostante il leggero “appannamento” nel singolare. E lo hanno ribadito agli Australian Open con la conquista del titolo che vale la riconferma e messo il quarto Slam in bacheca, dove brillano anche il Roland Garros e gli US Open.  Una vittoria ancora più bella perché, sulla Rod Laver Arena, hanno battuto e in rimonta le terribili russe Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina (6-4, 3-6, 7-5), coppia n.3 del ranking mondiale che sembravano diventate le “bestie nere” delle azzurre dopo che lo scorso anno gli avevano negato il successo al Roland Garros e, poi, le avevano “umiliate” in semifinale al Masters di Istanbul.  Le due “Cichis” sono partite fortissimo, poi sono riuscite a contenere l’irruenza delle russe e a recuperare il terzo e decisivo set che sembrava avesse messo la pietra tombale sul destino delle azzurre. «Dal 5-2 del terzo set ho un black out, ricordo poco, solo che punto dopo punto abbiamo rimontato - dice la Errani-. Come contro Black-Mirza? Ma Makarova-Vesnina sono ancora più forti, perchè sono ottime anche come singolariste e infatti ci avevano battute due volte lo scorso anno, a Parigi e a Istanbul».  Le azzurre hanno imparato la lezione e si sono contrapposte alle russe con «un pizzico di incoscienza, siamo state più spavalde ed è andata», rivela la Vinci. «Una grande vittoria che ci consente di confermarci coppia numero uno del mondo», urla felice Sara mentre correre a preparare le valigie, perché non c’è nemmeno il tempo di festeggiare. Perché c’è un aereo che le attende per farle volare a Parigi: la prossima settimana c’è il Premier e un’altra sfida da vincere.  Meno emozionante e senza sorprese, invece, il singolare maschile, dove Rafa Nadal ha avuto più problemi con le vesciche alla mano che con Roger Federer nella sfida per l’accesso alla finale (7-6, 6-3, 6-3). Lo spagnolo ha sfoderato una prestazione maiuscola, in un crescendo di game dopo game. Lo svizzero ha retto solo nel primo parziale: i segnali incoraggianti arrivati contro Tsonga e Murray e i benefici della cura Edberg sembrano svaniti improvvisamente contro lo spagnolo, che non riesce a battere in uno Slam dalla finale di Wimbledon 2007 e contro il quale ha inanellato la 23ª sconfitta su 33 confronti diretti. In finale Nadal affronterà l’altro svizzero Stanislas Wawrinka.
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