mercoledì 30 giugno 2010
Spirato dopo una lunga operazione per l’incidente col paracadute a Terni. La famiglia ha voluto esequie private.
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Una cerimonia religiosa strettamente privata, ieri nella cappella dell’Ospedale Santa Maria di Terni. Lì Pietro Taricone era stato operato per nove lunghe ore prima di spirare nella notte: il tragico schianto di ieri pomeriggio col paracadute sull’Aviosuperficie di Terni gli aveva procurato troppe lesioni interne alla testa, all’addome, alla milza e al fegato.Così, senza riflettori (la famiglia ha chiesto ai giornalisti di stare lontano), si è consumato l’addio all’attore 35enne, che invece proprio davanti alle telecamere guardone del primo Grande fratello aveva raggiunto la notorietà nel 2000. La funzione religiosa, «esequie senza la messa, come voluto dalla famiglia», ha precisato il cappellano dell’ospedale Don Dimitru Podac, è terminata col trasferimento della salma a Trasacco (L’Aquila) per essere tumulata nella tomba di famiglia, accolto da applausi e lacrime. Alla funzione hanno assistito i genitori di Taricone, i due fratelli, la compagna Kasia Smutniak (non c’era la piccola figlia della coppia, Sofia di 6 anni, che non sa ancora nulla) e alcuni amici tra cui l’attore Rolando Ravello, il produttore Domenico Procacci e Marina La Rosa, del primo Gf. Tutti in silenzio durante la funzione. «Hanno voluto ascoltare», ha sottolineato il religioso, «ascoltare una voce dell’Aldilà che magari potrebbe essere quella di Pietro». Intanto l’attività all’aviosuperficie di Terni è stata sospesa, mentre la polizia ha aperto un’inchiesta. Fra le ipotesi quella di un errore: forse Taricone non ha sentito il bip emesso dall’altimetro a 100 metri, momento della frenata. «Pietro è la terza persona che perde la vita in quella zona in pochi mesi. Sospetto che non abbiano studiato bene quel punto e che le correnti facciano avvitare i paracadute» denuncia Maurizio Costanzo che ricorda Taricone: «Non fu facile farlo venire al mio show perché diffidava molto della televisione e dei programmi». Dieci anni fa Pietro, difatti, si ritrovò improvvisamente il primo «uomo qualunque» superstar del nostro Paese, ma rifiutò sin da subito di partecipare alla compagnia di giro del Gf fatta di comparsate, trenini in tv e serate in discoteca. Lui aveva un sogno: voleva fare l’attore sul serio. E cominciò subito a studiare recitazione. Venne tacciato di snobismo, anche se oggi la tv lo osanna: ieri sera speciali su di lui a Matrix di Canale 5 e su La 7, mentre Mediaset ha deciso di sospendere su La5 la riproposizione del Gf1. «Resterà nella memoria e nel cuore di milioni di italiani per la sua simpatia e la sua calda umanità» dicono il direttore di Canale5, Massimo Donelli e il presidente di Endemol Pietro Bassetti mentre per Daria Bignardi, conduttrice del primo Gf «è stato una persona coerente e sensibile, con uno sguardo intelligente ed ironico su se stesso». «La televisione lo aveva deluso ed era arrabbiato con quanti gli avevano creato false illusioni» afferma il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale. «Mi ha spronato a perseverare nella denuncia degli eccessi televisivi e soprattutto a comunicare agli adolescenti che per ottenere risultati occorre studiare e prepararsi adeguatamente». La sua carriera di attore intanto, cresceva, con film come Ricordati di me di Muccino, Radio West e Maradona - La mano de Dios di Marco Risi che dice: «Era più colto, sensibile e delicato di quello che appariva. Aveva scelto la professionalità rispetto alla popolarità». «Una bellissima persona e un bravo attore: avrebbe potuto fare di più» aggiungono Sonia Bergamasco, sua compagna nella serie di Raiuno Tutti pazzi per amore e Rolando Ravello de La squadra per Raitre. Intanto su Facebook stanno arrivando migliaia di messaggi. «Era una persona speciale, unica, era molto sensibile – dire la compagna Kasia Smutniak –. Non mi aspettavo tutto questo amore da parte di tanta gente. So che Pietro lo sta sentendo. So che lui ci sta guardando, e che sarà sempre con me».
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