martedì 9 dicembre 2014
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Se pensavate di esservi abituati a tutto, vedendo suor Cristina cantare Like a Virgin di Madonna, è perché non avevate ancora conosciuto suor Lisa Maurer. Per incontrarla dovete andare a Duluth, la città del Minnesota dov’è nato Bob Dylan. Prendete la macchina e andate al Centro di salute che sorge poco distante dal Monastero di Santa Scolastica, dove suor Lisa vive. Lei si occupa dei membri anziani della comunità, insegna catechismo e svolge mille altre attività di servizio nel monastero e in parrocchia. Fino a pochi mesi fa, la vita di suor Lisa – come si usa dire – non faceva notizia. Poi le hanno chiesto un impegno particolare: allenare la squadra maschile di football americano del St. Scholastica Athletics. «Il football mi è sempre piaciuto ma non sono mai stata una sfegatata, anche se mio padre era un allenatore i miei fratelli dei tifosi» ha spiegato al Catholic News Service. Eppure sette anni fa le suore del Monastero di Santa Scolastica hanno avviato un programma educativo che comprendeva anche il football. «I ragazzi si allenavano nel cortile del monastero e, ogni tanto, mi capitava di dare un’occhiata». Fino al marzo 2014. Quando Kurt Ramler, l’allenatore della squadra, si avvicinò a suor Lisa e le propose di diventare vice-allenatore. «Ero titubante perché non volevo assumermi una responsabilità che avrebbe potuto creare problemi agli altri miei impegni». Il coach Kurt la convinse così: «Lei ha già allenato le ragazze-studentesse che giocano a pallavolo, pallacanestro e softball. Ora avrà la possibilità di far crescere questi ragazzi con un altro sport». In poco più di otto mesi suor Lisa è diventata un mito. La squadra che allena infatti continua a vincere. Non pensiate però che la nostra benedettina si sia montata la testa. Tutt’altro. Lei hai piedi ben piantati per terra e nel Vangelo. «Giocare a calcio per questi ragazzi è un’opportunità innanzitutto educativa». E la fama? Come vive la fama? «Spero che chi leggerà la mia storia sappia andare oltre la curiosità e si avvicini a Dio. Lui è presente nelle nostre vite. Sempre. Anche quando giochiamo. A me non interessa vincere. Il mio sogno più grande è che grazie a questa storia un giovane pensi alla vocazione religiosa o a che modo può servire la Chiesa col suo talento». Insomma, vista sul campo suor Lisa potrebbe sembrare solo un «personaggio» uscito da qualche film americano, ma se la lasciate parlare scoprirete che è una suora tutto tondo. Vera. Verissima.
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