venerdì 4 febbraio 2022
L'Orchestra del Festival gli dedica "Grande grande grande" di Mina nel giorno dell'insediamento Il conduttore: «Ha ringraziato commosso. Che onore». Mahmood & Blanco primi per Televoto e Demoscopica
Amadeus sul palco della terza serata del Festival di Sanremo

Amadeus sul palco della terza serata del Festival di Sanremo

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Sanremo e Quirinale: i due luoghi più presenti in questi giorni su tv e giornali vengono idealmente unificati sul palco dell’Ariston. Amadeus ha aperto la terza serata del Festival con un omaggio al Presidente della Repubblica rieletto Sergio Mattarella. Il conduttore e direttore artistico del Festival esprime «gratitudine e affetto» per il Capo dello Stato, quale «punto di riferimento, anche nel suo discorso di insediamento pronunciato in Parlamento» in cui ha sottolineato anche «l’importanza della cultura e dell’arte, del teatro, del cinema e della musica». E, a proposito di musica, Sanremo 2022 tributa anche un omaggio musicale al presidente Mattarella, il cui nome viene applaudito dal pubblico dell’Ariston, dedicandogli uno dei brani più iconici interpretati da Mina e ora suonato dall’orchestra: Grande grande grande. «Lei nel 1978 alla Bussola di Viareggio con sua moglie e suo fratello Piersanti era tra i fortunati dell’ultimo leggendario concerto di Mina. E allora ecco Grande grande grande che è quello che pensiamo di lei».

E stamattina il presidente della Repubblica ha telefonato ad Amadeus per ringraziarlo. «Se non avessi visto lo "06" e la persona che mi ha chiamato dicendo che mi avrebbe passato il presidente, non ci avrei creduto. È stata una telefonata bellissima: il presidente ha seguito il Festival, si è complimentato e ha ringraziato per l’omaggio che lo ha commosso». Amadeus racconta così in sala stampa lo stupore per la chiamata del Presidente della Repubblica. «È la sua telefonata che mi commuove, gli ho detto. È stato un omaggio semplice, fatto con il cuore. Il Presidente ha ricordato la serata alla Bussola ed essendo un grande fan di Mina ha gradito veramente il nostro omaggio». «È una telefonata che non dimenticherò mai, avrei voluto registrarmela e conservarmela e farla sentire ai nipoti – aggiunge –. È stato emozionante anche il tono di affetto, diretto e di semplicità, usato da questo grande uomo». Ed anche Mina ha gradito l’omaggio con il suo brano a Mattarella. «Sicuramente è stato un onore e dimostra il buongusto musicale di Mattarella. È stato giusto fargli un omaggio, anche mia madre è stata molto contenta, il presidente è un grande italiano». A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è Massimiliano Pani, produttore, compositore e figlio di Mina. Sua madre si aspettava un omaggio simile? «No, infatti si è chiesta il perché di Grande grande grandè? E poi ha capito...». Tra l'altro Sergio Mattarella fu tra coloro che assistettero all'ultimo concerto di Mina, nel 1978. «Non lo sapevo e non lo sapeva neanche mia madre tra l'altro, si è piacevolmente stupita».

Un momento istituzionale che in qualche modo si riaggancia al momento "impegnato" della serata con il monologo di Roberto Saviano che ha ricordato Falcone e Borsellino nel trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio dove morirono i due giudici e le loro scorte nel 1992. Standing ovation dell’Ariston alla loro memoria. «Delegittimati per coprirli di fango, ma il fango non è riuscito a sporcare il loro esempio» così denuncia Saviano, sottolineando che «il coraggio è sempre una scelta» mentre «il silenzio favorisce la mafia e lascia da solo chi la combatte». Avverte lo scrittore, autore di Gomorra: «Ogni volta che la società civile e la politica non si occupano di mafia creano un silenzio che finisce per favorire le mafie e ostacolare chi le contrasta», accusa. Saviano ha anche ricordato Rita Atria, la giovane collaboratrice di giustizia uccisasi a 17 anni, una settimana dopo la strage di Via D’Amelio. «La neutralità non garantisce la sicurezza, perchè significa rinunciare alla nostra libertà e alla ricerca della nostra felicità». «Se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo», ha concluso.

Mentre scorre la gara dei 25 artisti votati da Televoto e Giuria Demoscopica, punteggiata dai simpatici e arguti siparietti della "signora" della serata Drusilla Foer, l’alter ego dell’attore Gianluca Gori, che ha poi tenuto un monologo finale sull'unicità di ciascuno di noi e sul valore dell'ascolto.​ Peccato che nello strapparsi i baffi posticci, le sia scappata una fastidiosa imprecazione, che qualcuno ha interpretato come bestemmia, per fortuna poco colta dal pubblico dato che dava la schiena alla platea.

La classifica generale di Televoto e Giuria demoscopica

Si fa sempre più serrata la gara alla 72ma edizione del Festival di Sanremo che produce la seconda classifica generale derivata al 50% dal Televoto e al 50% dalla Giuria demoscopica e che andrà sommata a quelle dei giorni prossimi. Primi Mahmood & Blanco davanti ad Elisa, mentre fa il grande balzo in avanti Gianni Morandi con il suo inno al sole e alla positività scritto da Jovanotti.

1) Mahmood e Blanco Brividi

2) Elisa O forse sei tu

3) Gianni Morandi Apri tutte le porte

4) Irama Ovunque sarai

5) Sangiovanni Farfalle

6) Emma Ogni volta è così

7) Massimo Ranieri Lettera di là dal mare

8) Fabrizio Moro Sei tu

9) La Rappresentante di Lista Ciao ciao

10) Dargen D'Amico Dove si balla

11) Michele Bravi L'inverno dei fiori

12) Ditonellapiaga e Rettore Chimica

13) Aka 7even Perfetta così

14) Achille Lauro Domenica

15) Noemi Ti amo non lo so dire

16) Rkomi Insuperabile

17) Matteo Romano Virale

18) Iva Zanicchi Voglio amarti

19) Giovanni Truppi Tuo padre, mia madre e Lucia

20) Highsnob e Hu Abbi cura di te

21) Giusy Ferreri Miele

22) Le Vibrazioni Tantissimo

23) Yuman Ora e qui

24) Ana Mena Duecentomila ore

25) Tananai Sesso occasionale




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