venerdì 21 febbraio 2020
La XXXIII edizione della manifestazione prosegue fino a giugno. Si parte in 14 località, da Alessandria a Palermo, per bambini, ragazzi e atleti. E sostegno in Libano ai profughi palestinesi e siriani
Giarre, l'edizione 2019 di Giogagin

Giarre, l'edizione 2019 di Giogagin

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Divertimento, sport e solidarietà dal Nord al Sud d'Italia: è tutto pronto per la 33^ edizione di Giocagin, la storica manifestazione nazionale dell’Uisp - associazione di promozione sociale e sportiva per il riconoscimento dei diritto allo sport - che andrà avanti sino a giugno. Le giornate centrali della manifestazione saranno quelle di domani, sabato 22 e domenica 23 febbraio, con 14 città coinvolte contemporaneamente, da Alessandria a Palermo passando per Udine, Grosseto, Giarre e Martina Franca. Nei fine settimana seguenti altre città si uniranno alla manifestazione e alla fine saranno complessivamente oltre 50 le tappe di Giocagin 2020, con tanti bambini, ragazzi e atleti di tutte le età nelle diverse attività sportive, per tutti e a misura di ciascuno, dai 3 ai 90 anni.

Giocagin 2020 apre il ciclo delle manifestazioni nazionali Uisp che proseguiranno con Vivicittà in aprile, Bicincittà in maggio e Summerbasket durante tutta l’estate, con finali nazionali in settembre. Complessivamente saranno coinvolte 200 città italiane e decine di migliaia di persone di tutte le età. Il filo conduttore delle grandi manifestazioni nazionali Uisp 2020 sarà quello della fantasia e del valore educativo dello sport, con dedica speciale a Gianni Rodari nel centenario della nascita. Infatti, molte coreografie di ginnastica, pattinaggio, danza e altri sport che animeranno i palazzetti dello sport delle città di Giocagin, saranno ispirate al grande pedagogista e scrittore per l’infanzia.

Queste le città protagoniste delle giornate centrali di Giocagin: sabato 22 febbraio Sidone (Libano), Alessandria, Calenzano (Fi), Cosenza, Piombino (Li), Montescaglioso (Mt), Rosignano Solvay, Udine. Domenica 23 febbraio sarà la volta di Fabriano, Foggia, Giarre, Grosseto, Pieve a Nievole (Pt), Martina Franca (Ta), Palermo. Come ogni anno le attività sono di vario tipo e aperte a tutti: ginnastica acrobatica e ritmica, danza, pattinaggio e discipline orientali fino alle più innovative performance di break-dance, hip-hop e rock&roll. Sarà possibile seguire le esibizioni dalla pagina Facebook Uisp nazionale grazie ad una serie di collegamenti che verranno trasmessi in diretta dalle città.

Alessandria punterà su coreografie che vedranno protagoniste mamme e bimbi. I gruppi che saliranno in pedana a Rosignano Solvay, in provincia di Livorno, si ispireranno al tema del contrasto al bullismo. Inoltre, proporranno una nuova attività, fatta di equilibrio e coordinazione: lo slackline. A Fabriano si alterneranno esibizioni di adulti e bambini, che nel corso dell’anno partecipano al progetto “Primi passi”. A Grosseto sono previste anche esibizioni di discipline orientali, con la spada antica. In chiusura del Giocagin a Civitavecchia (Rm) verrà organizzato un flash mob che coinvolgerà sportivi e spettatori, sul tema dei diritti. Anziani protagonisti sui palchi di Martina Franca, Giarre (Ct) e Pistoia mentre a Calenzano (Fi), Cosenza, Udine, Foggia, Palermo riflettori puntati su bambini e adolescenti.

Un prologo di Giocagin si è tenuto a Dolo (Ve) domenica 16 febbraio, con esibizioni di ginnastica ritmica, hip hop, jazz e acrobatica. La manifestazione era dedicata a Guido Cavezzali, scomparso in dicembre, storico dirigente dell’Uisp Venezia, organizzatore da sempre di Giocagin e presidente della Polisportiva Q16.

Al centro della festa Uisp, come sempre, c’è la solidarietà. Si conferma per il 2020 la scelta fatta negli ultimi anni dall’Uisp di supportare attraverso Giocagin la popolazione rifugiata del Libano, insieme alla Ghassan Kanafani Cultural Foundation, che lavora con bambini abili e disabili nei campi profughi palestinesi. La Ghassan Kanafani organizzerà, inoltre, per la prima volta, un’edizione speciale di Giocagin, nella scuola che gestisce nel campo di Ain El Helwe (Sidone), il campo profughi più popolato e problematico del paese, istituito proprio nel1948, che ospita circa 60.000 rifugiati palestinesi registrati a cui si sono aggiunte dal 2011 molte famiglie siriane, per arrivare ad un totale di abitanti che sfiora i 120.000

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