sabato 10 agosto 2013
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Ci ha ripensato solo all’ultimo. Ma, a maggio, Vibo Valentia aveva annunciato l’uscita di scena dal campionato di A1: «Il gruppo non può più mettere a disposizione le risorse adeguate a fronteggiare un campionato dignitoso», la dichiarazione di resa. Chi invece ha salutato da tempo il massimo campionato è Treviso, che ha sofferto – come la squadra di volley – il passo indietro della famiglia Benetton. Così – è il 2011 – la Sisley Treviso trasloca e diventa Sisley Belluno. Una città che dagli anni ’90 collezionato fior di campioni (da Pierpaolo Lucchetta a Lorenzo Bernardi, da Andrea Gardini a Samuele Papi), si vede invece costretta a ripartire dalla B2. Problemi anche per la M.Roma Volley, che nel 2012 non si iscrive al campionato di serie A: «L’attuale situazione economica, purtroppo, non mi consente di distogliere risorse dalla mia attività», spiega il presidente – e costruttore – Massimo Mezzaroma, al timone anche del Siena calcio: «Al momento di capire su quali risorse potevo basarmi per la prossima stagione, mi sono ritrovato solo e senza certezze». E dire che non molto tempo prima, si parlava di lui come l’imprenditore che avrebbe potuto rilanciare Treviso. Non se la passa affatto bene neppure la pallavolo femminile. Il Chieri Torino Volley, per ora, resta fuori dal campionato di A1 per mancati pagamenti alle giocatrici. Per lo stesso motivo le campionesse dell’Universal Volley Modena, lo scorso gennaio, sono scese in campo oscurando col nastro isolante i nomi degli sponsor principali. Clamoroso il tentativo di fusione tra le storiche rivali Novara e Villa Cortese. Quest’ultima ha poi ceduto il titolo sportivo a Modena, che – per iniziare il nuovo corso alla grande – ha ingaggiato Francesca Piccinini. Abbandona la A1 anche Pesaro, tre scudetti consecutivi tra il 2008 e il 2010: da quando il marchio Scavolini si è fatto da parte, non è stato più possibile restare in corsa ad alti livelli.
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