giovedì 18 dicembre 2014
​Nella commedia si immagina l'uccisione del dittatore della Corea del Nord, che l'aveva ritenuta "un atto di guerra". Poi un gruppo di hacker si era impossessato dei dati sensibili dell'azienda.
Meglio essere responsabili... di Alessandro Zaccuri
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Dopo giorni di polemiche e minacce non solo digitali, Sony Pictures ha deciso di annullare la distribuzione di The Interview, la controversa commedia interpretata da James Franco e Seth Rogen nella quale si immagina l’uccisione del dittatore nordocoreano Kim Jong-un. Già definito “un atto di guerra” dalle autorità di Pyongyang, il film è considerato all’origine del violento cyber-attacco che la casa di produzione ha subìto nelle scorse settimane. Un gruppo di hacker è infatti riuscito a violare i sistemi di sicurezza della Sony Pictures, impossessandosi dei dati sensibili dell’azienda e provocando così un forte danno d’immagine. In un secondo tempo, dai sedicenti “Guardiani della pace” sono venute le minacce più esplicite: il 25 dicembre, data prevista per la prima di The Interview, era annunciato come un nuovo 11 settembre. A questo punto Sony Pictures ha preso la decisione di non programmare in alcun modo il film, che non solo non sarà nei cinema, ma non sarà neppure disponibile in dvd o in streaming a pagamento. Il tutto per una perdita economica stimata intorno ai 90 milioni di dollari. Nelle stesse ore, fonti dell’Fbi hanno dichiarato di essere in possesso di prove che dimostrano il coinvolgimento diretto della Corea del Nord in quello che, allo stato attuale, è il più vasto attaccato informatico sferrato contro un’azienda commerciale.
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