venerdì 28 giugno 2013
Il tutto si consuma mentre all’esterno dello stadio “Castelaò” di Fortaleza, un gruppo di vandali tra i dimostranti che protestano contro gli alti costi del Mondiale 2014, ha attaccato la polizia che ha risposto con cariche a cavallo. Il bilancio è di sei feriti.
COMMENTA E CONDIVIDI
La solita storia, l’Italia perde ancora, ai rigori (7-6) contro i campioni della Spagna che vanno in finale con il Brasile. Il tutto si consuma mentre all’esterno dello stadio “Castelaò” di Fortaleza, un gruppo di vandali tra i dimostranti che protestano contro gli alti costi del Mondiale 2014, ha attaccato la polizia che ha risposto con cariche a cavallo. Il bilancio è di sei feriti. Nelle ultime ore un significativo sostegno alla causa dei dimostranti è arrivato dalla Chiesa cattolica: le rivendicazioni della gente sono «in sintonia con lo spirito dell’imminente Giornata mondiale della gioventù (23- 28 luglio a Rio, ndr)», ha dichiarato l’arcivescovo carioca Dom Orani Tempesta. Con il lutto al braccio per la scomparsa di Stefano Borgonovo, ma senza ottenere dalla Fifa il minuto di silenzio, la Nazionale di Prandelli, con Gilardino al posto dell’infortunato Balotelli, ha invece stupito con effetti speciali. Contro una Spagna non egemonizzante, spesso in imbarazzo. Dall’Italia tanta roba buona: tattica intelligente, corse a perdifiato, occasioni a catinelle. I Prandelli’s hanno messo in scena l’opera più difficile e bella: incalzare la Spagna dei “mostri” non era nelle previsioni di nessuno, forse nemmeno di Nostradamus.La semifinale contro i campioni d’Europa e del mondo, che non le buscano da 25 partite consecutive (novembre 2011 con l’Inghilterra), ha regalato manciate di ottimismo. L’Italia ha risposto colpo su colpo, nel primo tempo ha persino dominato. Sulla corsia di destra Prandelli ha azzeccato il duo Candreva- Maggio. Il binomio fa faville, ha caratterizzato tutta la partita. Bella la loro combinazione con conclusione del vice-Balo ad inizio gara. Velenose e purtroppo improduttive le incornate di Maggio, De Rossi e Marchisio, c’è pure la paratona di Casillas su Giaccherini, il palo di quest’ultimo nel primo tempo supplementare. La squadra azzurra stupisce, crea. Ma non sfonda. Dall’altra parte qualche fiammata: Torres, Jordi Alba ed Iniesta, il palo di Xavi al 115’. Poi come cinque anni fa agli Europei si va alla lotteria dei rigori, 5-5 si va ad oltranza e Bonucci sbaglia il settimo penalty, la Spagna no e va in finale. Italia-Uruguay vale il 3° posto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: