giovedì 19 maggio 2016
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DI FELICE ALBORGHETTI «Il Calcio è di chi lo ama» è il claim storico della Serie A Tim, ma in oratorio da quando c’é la Junior Tim Cup lo adorano. A dirlo sono alcuni sacerdoti e molti parroci, che all’ombra del campanile in varie zone d’Italia seguono la loro squadra dell’oratorio. Tra loro ve ne sono due in particolare che sognano di conquistare il trofeo sabato pomeriggio allo Stadio Olimpico romano. «Sono milanista ma i miei ragazzi sono quasi tutti juventini – afferma don Mietek Olowski (foto a lato), parroco a Borgaretto (To) dell’Oratorio Giovanni Paolo II – vorrei vincere due volte, ovviamente, ma mi basterebbe la Junior più della Tim Cup. È il terzo anno consecutivo che ci qualifichiamo, negli anni scorsi siamo sempre stati lontani dal podio, siamo mancati dal punto di vista del gioco. Ma quest’anno abbiamo un super bomber, Junior, ed un gran portiere, Davide e puntiamo ad entrare nelle prime 4. Ieri è stato l’anniversario della nascita di Karol Wojtyla, il nostro papa, di cui abbiamo alcune reliquie in parrocchia e vorremmo dedicargli una bella vittoria. Ho fiducia, siamo pronti, siamo una bella squadretta in un torneo fantastico, portiamo come sempre in campo per regalarli i nostri gagliardetti con il nuovo logo dell’oratorio. Qui c’è la bellezza del Csi, la bellezza dell’incontro, dello stare insieme. Le esperienze del passato – che emozione per i ragazzi l’album delle figurine Panini! – ci hanno stupito e quest’anno è stato ancora più positivo il percorso. Con il torneo parallelo i ragazzi hanno infatti capito che non è solo gioco. Siamo andati dentro al Sermig per dare un contributo al luogo riferimento per i giovani che hanno voglia di dare un senso alla propria vita. Bellissimo. È questa è una giusta strada da percorrere». Assieme a don Mietek, che nella fase torinese ha perfino arbitrato alcune gare della junior Tim Cup, in viaggio verso Roma c’è un altro prete, don Giuseppe Maran, campano di nascita e friulano d’adozione al seguito della sua squadra: l’Oratorio Gesù Buon Pastore. «Io sono l’allenatore e proprio perché sono il tecnico di questi ragazzi provo una gioia grandissima. Per due anni di fila abbiamo perso la finale regionale, quest’anno invece ci siamo. Non mi piace il buonismo e non dico che veniamo per partecipare; puntiamo a vincere ma sono certo che se non dovessimo farcela nessun dramma, nessuna lacrima da parte dei miei, domenica scorsa al Friuli con me a salutare il mitico Totò Di Natale. Hanno tutti chiara la consapevolezza – conoscendoli da vicino, avendoli con me a scuola e in parrocchia, oltre che nell’ora degli allenamenti – che la vittoria per loro è già questo viaggio in treno, tutto ciò che ci aspetta a Roma, poter vedere i campioni della Tim Cup e perché no giocare magari sull’erba dell’Olimpico. Due anni fa vinsero i nostri avversari amici di Udine. Io sono affezionato alla Junior Tim Cup (don Giuseppe ne ha composto l’inno, ndr). Essere un prete– mister mi permette di aprire cuore, occhi, orecchie dei miei ragazzi. Ed è bello seguirli nella completezza della loro crescita. Io so che Claudio è un bomber, fa tanti gol, ma lo seguo anche a scuola e al catechismo. Il calcio mi offre una grande opportunità di evangelizzare e non voglio né posso non sfruttarla». Al fianco dei giovani degli oratori ci saranno anche alcuni loro parroci Il torinese don Mietek Olowski punta al podio, come l’udinese don Giuseppe Maran, per cui è già un successo allenare i suoi ragazzi L’esultanza dei ragazzi friulani dell’Oratorio San Giovanni Battista di Cassacco (Ud), campioni nel 2013/2014
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